Mainframe 2.0 vuol dire semplicità

Iniziativa di Ca per dare continuità a un mercato centrale, sopperendo alla carenza di risorse di gestione. In Italia il 5% dei Mips mondiali.

Da tempo Ca costruisce le proprie strategie di prodotto partendo dai risultati emersi da sondaggi mirati che cercano di capire quali sono le opinioni dei clienti e del mercato verso alcuni temi dell’It.

In linea con quanto già fatto dalla corporate, anche in Italia la filiale ha commissionato una survey a NetConsulting per sondare come le grandi aziende si rapportano verso i mainframe, mercato che vede da sempre coinvolta in primo piano Ca e per il quale oggi sta portando avanti l’iniziativa Mainframe 2.0.

Nel nostro paese, peraltro, il mercato dei mainframe, con 700.000 Mips installati, oggi è uno dei più attivi a livello mondiale, visto che si calcola che complessivamente siano 14 milioni i Mips installati worldwide.

Rossella Macinante, practice leader di NetConsulting, ha presentato i risultati dell’indagine condotta tra fine 2008 e inizio 2009 presso 26 grandi aziende (46% finanza, 35% Pa e 19% industria/servizi) che hanno un installato complessivo di 237.293 Mips.
La parte del leone la fa da sola la finanza, che detiene l’80% dei Mips del campione, mentre agli altri due settori rimane un 10% ciascuno.

A livello nazionale, l’andamento delle vendite di Mips è in continua crescita e da un +43,1% registrato nel 2008 sul 2007, per l’anno in corso le stime di NetConsulting parlano di un +20%, a fronte però di un fatturato in calo tra il 10 e il 15%, valore che conferma come il costo del Mips continui a scendere.

Nel complesso, oltre la metà del campione (54%) ha dichiarato che sul mainframe risiedono dati e applicazioni critiche, per cui ne riconosce la centralità come piattaforma, e che tra le principali linee di sviluppo degli applicativi gli intervistati prevedono: una maggior integrazione con il Web e ambienti distribuiti (media 60,9%), la revisione in ottica Soa (34,8%), una parziale revisione e riscrittura (26,1%) e la gestione in outsourcing (17,4%).

Le aree in cui le aziende temono un incremento del Tco delle piattaforme mainframe superiore rispetto a quelle open sono il costo del personale addetto, soluzioni di gestione dell’infrastruttura oltre ai canoni hardware e software di sistema.

Tra le priorità per il 2009, tuttavia, da una parte il campione ha espresso l’impegno di ridurre il Tco e dall’altra di aumentare la potenza installata e di ottimizzare e automatizzare le operation di gestione. Pur riconoscendo i costi fissi elevati che la gestione del mainframe richiede, va sottolineato che continua a essere riconosciuto come una piattaforma che offrire elevate sicurezza, performance, scalabilità e disponibilità del 99,999%, in media pari a un fermo ogni 38 anni di attività, contro i 18 mesi delle piattaforme in altra tecnologia.

Queste testimonianze, per Vincenzo Messina, Sr Solution strategist di Ca Italia, sono una conferma della validità dell’iniziativa Mainframe 2.0 che la società ha annunciato nel novembre scorso durante il Ca World.

La sigla 2.0 sta a indicare che oggi il mainframe ha cambiato ruolo e che oggi è una piattaforma sempre più integrata con le altre applicazioni aziendali distribuite e con il Web, per cui Ca si pone l’obiettivo di facilitarne l’adozione, cercando di eliminare gli ostacoli che ancora ci sono per un suo utilizzo ottimale.

Per supportare la carenza di personale qualificato per questo ambiente e facilitare l’afflusso di persone nuove che non necessariamente hanno competenze specializzate come i vecchi programmatori, l’approccio di Ca è quello di semplificare l’ownership attraverso interfacce con metodologie simili ai sistemi distribuiti e di mettere maggior intelligenza nel software “out the box” in modo da facilitarne la gestione.

Per valorizzare l’esistente Ca propone ai clienti, in modo gratuito, il Mainframe Value Program, un servizio di valutazione dell’utilizzo del mainframe (z/Os di Ibm) che porta a un’analisi di come utilizzarlo al meglio, proponendo una serie di suggerimenti e di interventi. Fino a oggi nel mondo ha valutato 600 casi utenti, in Italia a fine marzo 2009 sono stati 12 i casi avviati e di questi 6 sono stati completati, mentre per l’esercizio fiscale in corso (che chiude a marzo 2010) sono stati pianificati 13 casi e già avviati 7.

Tra le novità di oggi, relative al programma Mainframe 2.0, Messina ha annunciato il lancio di Mainframe Software Manager, che rappresenta un nuovo modo di installare il software in quanto Ca offre un set di servizi di gestione software intelligenti e automatizzati che riduce il tempo necessario ad acquisire, installare e mantenere il software Ca, ed elimina gli errori dovuti alle attività manuali. Stack Ca Mainframe, invece, semplifica la complessità degli aggiornamenti e migliora il “time to value”.

I controlli sullo stato di salute della linea di prodotti mainframe di Ca vengono effettuati con Health Check, che girano sotto Ibm Health Checker, componente base di z/Os, che semplifica e automatizza l’identificazione di problemi di configurazione. E ancora l’Electronic Software Delivery consente tempi ridotti per acquisire e installare prodotti di Ca, mentre Out-Tasking è un’offerta “chiavi in mano” che riunisce software e servizi di gestione in un unico pacchetto su abbonamento.

In definitiva, secondo Ca, oggi è possibile attivare un mainframe verso il mondo distribuito in maniera più trasparente.

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