L’onda lunga dei servizi

At&T, Hp, Informatica. Come i servizi attirano consensi.

C’é gran movimento sul fronte dei servizi gestiti. Quasi contestualmente, tre attori globali dell’Ict annunciano le proprie intenzioni di sviluppo dell’offerta, che, insieme, compongono un quadro collettivo dello stato del mercato.

At&T, storico operatore delle Tlc, si sta impegnando per facilitare l’adozione del riconoscimento a radio frequenza. Allo scopo, ha stretto alleanze con alcuni partner, di riconosciuto livello, per giungere a formulare una proposta di servizi gestiti. La società si è rivolta a Bea per il software, a Intel e Symbol per l’architettura di base per i lettori e i sensori Rfid. E oltre che con questi partner, At&T sta lavorando con i gruppi standardizzatori (Ietf ed EpcGlobal) sul tema della migliore gestibilità dei dati provenienti da dispositivi Rfid.

Il complesso che nascerà da queste attività congiunte dovrebbe portare alla creazione di un sistema di servizi, di cui sono previste fasi di test presso gli utenti entro la fine dell’anno.

Hp sta per rilasciare il portafoglio degli It Shared Services, che alcuni analisti hanno già definito un salto di qualità della casa di Palo Alto nel campo dei servizi.

L’offerta è strutturata in due parti.

A quegli utenti che intendono migrare da un sistema It tradizionale a un modello di servizi condivisi che consolidino alcune funzioni It orizzontalmente in tutta l’impresa, Hp propone i servizi Shared Service Transformation, che, di fatto, puntano a trasformare la funzione It di un’azienda in service provider interno.

Una seconda offerta è quella degli Shared Services Utility Portfolio, che propongono un approccio più graduale. I primi servizi offerti per la trasformazione dell’It in un’utility riguardano lo sviluppo e il test di ambienti di collaborazione basati su Exchange. L’azione è frutto di una constatazione: in diversi casi il 40% dell’infrastruttura It, sostiene Hp, è utilizzato per sviluppo e test, anziché per la produzione vera e propria.

In seguito Hp offrirà anche servizi di utility per i database e le applicazioni.

Infine, Informatica. La società, che da oltre un anno ha aperto anche in Italia, si sta orientando a creare una piattaforma on demand per fornire servizi di integrazione dati. In sostanza, i servizi prossimi venturi si occuperanno di creare una linea di collegamento (e ovviamente di gestione) fra le applicazioni in outsourcing e quelle residenti in azienda.

La società californiana pensa di rilasciare l’offerta di integrazione gestita in tre fasi.

La prima è quasi già attualità: si chiama PowerCenter Connect for Salesforce.com, e consta di un set di connettori per collegare le applicazioni aziendali con quelle online di Crm (di gestione delle relazioni con i clienti) e di Sfa (per la gestione della forza vendita) fornite da Saleforce. Informatica ne ha dato recente annuncio e il servizio sarà disponibile nel terzo trimestre.

Dopodiché la società pensa di ingaggiare collaborazioni con altri fornitori si servizi software per sviluppare le metodiche di integrazione puntando ad aspetti come la migrazione dei dati, la profilazione e la sincronizzazione. Si tratterebbe di creare uno strato tecnologico da inserire nelle interfacce Web delle applicazioni da gestire.

Nella fase finale, Informatica lancerà la definitiva piattaforma di integrazione dati gestita. Obiettivo temporale: primo trimestre del prossimo anno.

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