Lo standard Gsm varca l’Atlantico

Cingular è il secondo operatore statunitense che si converte alla causa Gsm. E questa decisione crea una certa distanza tra i carrier americani

A differenza dell’Europa, negli Stati Uniti gli standard per la comunicazione
cellulare ormai non si contano più. Però, nonostante sia il leader mondiale del
settore Gsm sinora ha faticato molto a ricavarsi un proprio spazio in terra
americana.


Ma la decisione di Cingular e At&T Wireless, due dei grandi della
telefonia americana, di allinearsi allo standard del settore sta creando un
importante divario nelle proposte dei carrier Usa. D’altra parte non si può non
tenere conto delle scelte di aziende del calibro di Cingular (i suoi 21,3
milioni di abbonati gli valgono la seconda posizione nel panorama degli
operatori dopo Verizon) che ha annunciato di volere convertire entro il 2002 la
totalità della propria rete Tdma 136 al Gsm e al suo successore Gprs. In un
secondo tempo passerà a Edge, tecnologia indicata come elemento di transizione
tra il 2,5G e il 3G.


Forte di 20 milioni di abbonati, anche At&T Wireless ha deciso di seguire
una strada simile a quella che intraprenderà Cingular, rispettandone i tempi e
le tappe. D’altra parte, le due aziende offrono entrambe in alcuni stati dei
servizi Gsm e Gprs.


Dal canto suo, anche Voicestream, l’operatore Gsm statunitense che annovera
circa 12 milioni di clienti e che è di proprietà di Deutsche Telekom, ha
annunciato che implementerà servizi Gprs ed Edge.


Tutti questi carrier americani hanno deciso di sposare la causa Gsm a causa
del ritardo nella disponibilità di Edge: tale imprevisto implica che la strada
per arrivare al 3G passi obbligatoriamente prima per il Gsm e poi per il Gprs. E
questo potrebbe dare un nuovo slancio al mercato Usa. In Europa il passaggio da
Gprs a Umts avverrà direttamente, senza la necessità di transitare da
Edge.

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