Gprs? Pochi servizi, poca fiducia

Dall’Ifa di Berlino lo sconcerto dei produttori, che vedono in serio predicato le vendite del periodo natalizio, anche a causa dell’assenza di un’offerta di servizi davvero convincente da parte degli operatori

Che il mercato della telefonia mobile stia attraversando un bel momento di crisi è fatto ormai appurato e ampiamente riconosciuto. Ma senza andare ad aggiungere nulla ai dati già diffusi e di cui abbiamo già avuto modo di parlare, è comunque interessante capire quali sono gli “umori” che girano tra gli operatori di questo mercato, quali le sensazioni e quali le attese con le quali guardano ai prossimi mesi e alle prossime tecnologie.

E quale occasione migliore dell’Ifa (Internationale Funkausstelle), l’esposizione dedicata alle comunicazioni e all’elettronica di consumo che si svolge in questi giorni a Berlino?

Nei padiglioni della fiera, lo spazio per i telefonini non manca di certo, non fosse altro perché, con 408 migliaia di unità vendute lo scorso anno (contro i 283 milioni dell’anno precedente) rappresentano il settore di punta dell’elettronica di consumo, ma i toni sono tutt’altro che incoraggianti, a partire dai grandi assenti, quali Motorola, Ericsson e Siemens. Ma anche chi c’è, tende a mettere i telefoni cellulari in secondo piano, quasi nascosti dietro riproduttori Mp3 o console di ultima generazione.

Del resto, sono proprio loro le vere alternative in grado di riscattare vendite natalizie sulle quali nessuno conta più. Non è solo colpa della recessione in corso negli Stati Uniti: in Europa siamo ormai in presenza di un mercato giunto alla saturazione. E lo shopping di dicembre è in serio predicato. Sembra infatti che se da un lato gli utenti mostrano ancora una certa propensione a un acquisto di “rinnovo”, non sembrano altrettanto interessati a orientarsi verso il telefono cellulare per i propri regali, forse anche in considerazione che ormai il 70% degli europei ne possiede uno.

Ma ciò che maggiormente colpisce nell’ambito dell’Ifa, però, è lo scetticismo che sembra regnare intorno alle nuove tecnologie, Gprs in testa: nessuno ne fa l’oggetto di offerte irresistibili, forse anche a causa dell’assenza di servizi realmente interessanti da parte degli operatori e dei fornitori di contenuti. “L’industria fa troppe promesse – si sente dire in giro -, come è già successo con il Wap”. E così ecco una Philips che sceglie, invece di lanciare un’offerta Gprs, di presentare telefoni in grado di telecaricare giochi utilizzando le reti esistenti. Lo stesso scetticismo regna anche presso gli altri costruttori, tutti nella stessa situazione: magazzini pieni e pochi servizi disponibili. E pensare che solo pochi mesi fa, tutti guardavano al Gprs come alla molla che avrebbe rilanciato un mercato in crisi.

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