L’Italia settima al mondo per il Wi-fi

In ritardo rispetto ai principali Paesi europei, l’Italia ha circa 1.500 punti di accesso.

Negli Stati Uniti sono poco più di trentamila, nel Regno Unito hanno passato
la soglia degli undicimila e in Germania siamo a quota 6.300. La diffusione del
Wi-fi cresce velocemente nel mondo e anche l’Italia, pur in ritardo, cerca di
stare al passo. Secondo Jiwire siamo settimi al mondo con 1.315 hot spot
(Assinform ne stima circa 1.500). La Lombardia guida la corsa all’Internet veloce
senza fili con 259 hot spot seguita dal Lazio con 153 3 dall’Emilia Romagna con
129 e dal Veneto con 127.



Ma la lista è in continuo aggiornamento visto che il
database di Jiwire oltre a non considerare i nuovi punti accesso piazzati in
alcune aree di servizio delle autostrade A1 e A4, non comprende anche le recenti
installazioni di Roma Wireless, un progetto che ha già visto
l’attivazione di hot spot nel parco di Villa Borghese
e più avanti anche a Villa Torlonia, Villa Ada e Villa
Pamphili. Gli hotel sono i luoghi classici dove è stata installata la maggior
parte degli hot spot che si stanno diffondendo anche in altre strutture come i campeggi, fiere, palazzi dei
congressi e anche su qualche spiaggia della riviera ligure.


Questa corsa al Wi-fi non è detto però che riscuota un sicuro successo almeno
fra i businessman

.
Secondo una ricerca presentata da Gartner e condotta su oltre 2.000 viaggiatori negli Stati Uniti e nel Regno Unito, malgrado la crescente disponibilità di hot spot nei terminal, solo il 25% dei viaggiatori d’affari americani e il 17% di quelli britannici li utilizza.
Addirittura il 78% degli interpellati statunitensi e il 75%
dei britannici considera del tutto positiva l’idea di essere fuori contatto per
qualche ora, almeno durante il viaggio. Per non parlare di quel 30-32%
di irriducibili

che non considerano in alcun modo fondamentale la disponibilità di hot spot persino a terra.

Chi invece fa
parte di quei 25 e 17% di utenti si dichiara soddisfatto, almeno per quanto
concerne le prestazioni. E in prospettiva? Secondo Gartner nel prossimo futuro
si delineeranno due tendenze complementari. Da un lato, grazie anche al
miglioramento dei servizi di roaming, i cosiddetti utenti occasionali finiranno
per utilizzare sempre più frequentemente i servizi 3G per accedere.





Dall’altro, spinti dalla concorrenza degli operatori
di telefonia mobile, i gestori degli hot spot finiranno per ridurre le
tariffe

, garantendo dunque un servizio di maggiore qualità e a prezzi più interessanti a una schiera di viaggiatori che, grazie al rinnovo tecnologico in atto, ormai disporrà di un corredo tecnologico adeguato.
Una raccomandazione alle aziende, infine. Se l’accesso alle
informazioni aziendali è un’opportunità per ottimizzare anche i cosiddetti tempi
morti dei viaggi, Gartner ritiene fondamentale mettere a punto delle
policy aziendali
.

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