Home Interviste L’efficienza di Pirelli ruota intorno alla business transformation

L’efficienza di Pirelli ruota intorno alla business transformation

Solo con adeguate competenze e lungimiranza, la combinazione di tecnologia quali cloud, IoT, intelligenza artificiale e tutto quanto contribuisce alla trasformazione digitale, si trasforma in valore aggiunto per un’azienda. Riuscire a spingersi oltre, aggiungendo una visione strategica non comune, significa segnare la differenza. «Più di trasformazione digitale a noi piace parlare di business transformation – sottolinea Pier Paolo Tamma Senior Vice President and Chief Digital Officer di Pirelli -. Perché per noi significa cambiare il modo di lavorare, per massimizzare l’efficacia del nostro modello».

Definire oggi la storica azienda lombarda un semplice produttore di pneumatici sarebbe riduttivo. Il più recente salto di qualità è stato infatti selezionare e al tempo stesso diversificare la produzione. Progettare cioè singoli prodotti per ogni modello di autovettura dei principali partner, con relativa certificazione. Si parla dei principali nomi del mondo automobilistico, tra cui Ferrari, Lamborghini, Maserati, Audi e altri.

«Ogni omologazione ci permette di avere una visibilità di almeno dieci anni, la durata media di un modello, sulla relativa domanda di pneumatici – prosegue Tamma -. Questo ci permette di contare su buone prospettive di vendita nel tempo e soprattutto prevedere la domanda e di conseguenza la  produzione».

Obiettivo perfettamente in linea con le promesse della trasformazione digitale, e ancora di più con le ambizioni di efficienza di un’azienda, raggiungibili però solo con una strategia IT impeccabile. «Per massimizzare il modello abbiamo bisogno dei dati, per lavorare e prendere decisioni».

La svolta all’insegna dei dati e del cloud

Da qui, sono scaturite diverse infrastrutture abilitanti. Aspetto decisamente importante, tutte perfettamente integrate tra loro. A partire da AWS come fornitore dei servizi cloud. La premessa fondamentale per assicurare le risorse di calcolo necessarie senza investire solo in data center proprietari e la gestione di dati sparsi per il mondo.

«Siamo partiti da una Big Data Platform unica a livello globale con tutti i dati Pirelli di mercato, finanziari, economici e di vendita. Quindi, abbiamo connesso tutte le fabbriche in un’unica data platform in AWS Cloud e da questo abbiamo potuto iniziare a costruire processi integrati e esplorare tutte le potenzialità del nostro modello di business».

Il cloud si è rivelato un pilastro fondamentale. Alla prova dei fatti, si è rivelato strumento utile per migliorare il time-to-market, utilizzando, e pagando, solo le risorse effettivamente utilizzate, adeguandosi alle circostanze. «Di conseguenza, abbiamo migrato tutte le soluzioni in un multilevel cloud. Con software-as-a-service, una parte di cloud pubblico su AWS, ma anche una parte privata».

A questo si aggiunge poi, sempre grazie all’infrastruttura remota, l’altro importante tassello IoT. L’adozione diffusa si è presto trasformata anche un modo per rendere i processi più sostenibili oltre che efficienti. Risposta importante non solo  fini di immagine ma anche a livello economico, riducendo scarti e consumi.

«Noi non produciamo pochi prodotti uguali, ma tanti diversi per ogni modello di autovettura. È stato quindi importante raccogliere i dati dai macchinari per analizzare le serie storiche e anticipare potenziali problemi attraverso la data platform in AWS Cloud, prosegue Tamma.

Una delle tante promesse di IoT, la manutenzione predittiva, per una volta dimostrata da fatti reali. Oltre a vantaggio della qualità del prodotto, seguito in ogni fase di lavorazione, per Pirelli si è rivelata importante la possibilità di effettuare interventi sui macchinari al momento giusto, né troppo presto, né troppo tardi. Scongiurando quindi i fermi, ma evitando anche sprechi per interventi programmati, prima del necessario. Pirelli utilizza la piattaforma AWS IoT per connettere tutti le macchine dei nostri impianti produttivi per ottenere i dati in real time, applicare AI e business logic, per migliorare l’efficienza dei nostri processi produttivi.

Nell’interesse dei partner e dei clienti

Trasportata sul lato cliente, la stessa filosofia permette di rivedere completamente anche i tradizionali processi di vendita e gestione del canale, nell’interesse di tutti. «Abbiamo cambiato il  modo di vendere.
Abbiamo sviluppato strumenti di intelligenza artificiale grazie ai quali può mostrare nel territorio di pertinenza quali auto ci siano, suddivise per marca e modello, quali siano vicine al ciclo di rinnovo e di conseguenza, acquistare in modo da anticipare la domanda e su una base molto vicino alla richiesta. È un vantaggio per entrambi, per noi ma anche per il dealer che compra solo quanto gli servirà a breve».

Dove inoltre il cliente ha lasciato il consenso, aumentando il livello di assistenza, Contattandolo cioè in prossimità del probabile momento in cui è necessario procedere al cambio gomme.

Quando si tocca l’argomento intelligenza artificiale, difficile restare fuori da una delle tematiche più discusse sull’argomento, non sempre con le dovute lucidità e competenze. Anche Pirelli al riguardo, può smentire con i fatti tante parole. «Per un’azienda come noi è sicuramente un abilitatore fondamentale, una risorsa importante. Ci tengo a sottolineare, non va assolutamente a sostituire l’uomo. Il vero obiettivo è assistere, offrendo nuovi elementi ai processi decisionali, sfruttando informazioni altrimenti difficili da individuare. Anzi, aumentando l’efficacia di un’azienda, è più facile che ne aumenti anche la competitività e quindi la richiesta di personale».

Un modello sostenibile nel tempo

La grande attenzione mediatica raccolta dall’intelligenza artificiale, tende a oscurare almeno in parte un altro grande terreno di sfida per l’impresa, la sostenibilità. Questioni di immagine a parte, la buon notizia al riguardo è come in realtà si stia rivelando un vantaggio anche dal punto di vista economico.

Ancora una volta, grazie alla tecnologia IT sfruttata a dovere. «Oltre ai vantaggi di una produzione più calibrata sulle reali esigenze e alla manutenzione preventiva, ci sono riscontri importanti anche nella fase di progettazione. Si sta spostando sempre più dal fisico al virtuale, simulando i comportamenti e scambiando informazioni con i produttori della autovetture. Questo accelera i tempi di sviluppo e riduce la necessità di realizzare prototipi, con relativo impiego di materiali».

In sintesi, una perfetta dimostrazione di come la tecnologia IT non si limiti a rendere i processi più efficaci, e meno costi, ma apra anche a una serie di nuove opportunità, altrimenti impossibili da raggiungere. «All’aumentare dei volumi, aumenta la complessità in modo esponenziale – conclude il manager di Pirelli -. Gli algoritmi imparano dai dati e con il passare del tempo ne abbiamo sempre di più. Grazie a questo possiamo garantire il massimo della qualità nel minor tempo possibile, aumentando efficacia e diminuendo i costi legati a materiali ed energia, con un modello sostenibile nel tempo».

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