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Lavoro, sviluppatore e chef i profili più richiesti nel 2018

Sviluppatore software, ingegnere logistico, agente di vendita, chef e shop assistant saranno i profili di lavoro più richiesti nel primo trimestre del 2018 in Italia.

Mentre quelli emergenti sono il Data labeling speciaist (quindi in ambito business intelligence), il Programmatic manager (in ambito digital marketing) e il Machine learning engineer (intelligenza artificiale), tutti profili di lavoro afferenti l’ambito della trasformazione digitale in atto.

Le considerazioni provengono dalla rilevazione trimestrale sull’occupazione fatta da ManpowerGroup.

Trasformazione digitale al lavoro

Con l’aumento dell’importanza della raccolta dei dati in quasi tutti gli ambiti e settori, la domanda di professionisti legati a intelligenza artificiale sta crescendo. Il Data labeling specialist, infatti, è colui che si occupa di raccogliere i dati grezzi, pulirli, organizzarli e renderli accessibili dalle macchine.

Lo supporta la figura del Machine learning engineer che, utilizzando le tecnologie di analisi dei dati combinate con approcci basati su statistica classica si occupa del reperimento di dati e informazioni funzionali a uno specifico business o settore. In ambito marketing, invece, con l’affermarsi di tecnologie e piattaforme basate sulla pianificazione pubblicitaria mirata, sarà sempre più richiesta la figura di lavoro del Programmatic manager, che richiede competenze tecniche elevate e capacità di business.

Lavoro, avvio lento

Complessivamente secondo la rilevazione trimestrale sull’occupazione fatta da ManpowerGroup, il mercato del lavoro in Italia avrà un avvio lento nel primo trimestre del 2018. I datori di lavoro italiani intervistati (1001 complessivamente), infatti, hanno segnalato piani di assunzioni modesti.

Il sondaggio sull’occupazione di ManpowerGroup rivela che solamente il 6% dei datori di lavoro prevede un aumento del personale mentre il 7% prevede una riduzione e l’84% non prevede alcun cambiamento.

Adeguando i dati alle variazioni stagionali, la previsione si attesta quindi sullo 0%. Le intenzioni di assunzione sono 3 punti percentuali più deboli rispetto al trimestre precedente ma rimangono relativamente stabili rispetto al 1° trimestre 2017.

Le differenze regionali e settoriali

I datori di lavoro del Nord Est prevedono un moderato aumento dell’organico nei prossimi tre mesi, riportando una previsione netta sull’occupazione di +6%. Tuttavia, le assunzioni dovrebbero diminuire nel Sud/Isole, dove il dato si attesta al -6%. I datori di lavoro del Centro prevedono un andamento occupazionale incerto, riportando un dato di previsione di -1%, mentre nel Nord-Ovest si prevede un andamento occupazionale piatto, con una previsione pari a 0%.

Si prevede che il numero dei dipendenti calerà in sei dei dieci settori industriali durante il primo trimestre 2018. I datori di lavoro del settore Minerario ed Estrattivo prevedono l’andamento del mercato del lavoro più debole, con una previsione netta sull’occupazione pari al -5%. La previsione per il settore utility (elettricità, gas e acqua) si attesta al -4%, mentre i datori di lavoro sia del settore manifatturiero che di quello pubblico e sociale riportano previsioni pari a -3%. Tuttavia, si prevede una crescita degli organici in quattro settori, in particolare nei settori dell’agricoltura, della caccia, della silvicoltura e della pesca e nel settore delle costruzioni, con previsioni pari a +7%.

Le grandi aziende (250 o più dipendenti) segnalano piani di assunzione con una previsione netta sull’occupazione pari a +16%, mentre è prevista una crescita modesta degli organici delle aziende medie (50-249 dipendenti) pari al 5% e piccole (10-49 dipendenti) al 3%. Tuttavia, i datori di lavoro delle micro-aziende (meno di 10 dipendenti) segnalano una previsione incerta con un dato del -1%.

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