La software factory deve stare al centro dell’azienda

Dal Cobol all’open, il ciclo del software è partecipe del progresso aziendale. Cloud e mobile non sono più frontiere, ma pratica reale. Ne parliamo con Giuseppe Gigante di Micro Focus.

Un anno fa Micro Focus doveva far capire che la sua proposizione stava cambiando e non si basava più su un’unica equazione, ma era stato compiuto un percorso evolutivo.

Il risultato dell’equazione primeva era evidente e portava alla gestione di Cobol, come ci spiega Giuseppe Gigante Regional Marketing Manager – I.G. & Middle East di Micro Focus.

Missione compiuta?
«Si, un anno dopo non parliamo solamente ai cobolisti, ma abbiamo instaurato linee di prodotto convergenti in una software factory».

Sarebbe a dire una struttura che interiorizza «un’evoluzione implicita, naturale, del nostro concetto di gestione delle applicazioni aziendali».

Dove non c’è più solamente Cobol, è evidente, ma anche software aperto, Java, .Net.
Dove, insomma, osserva Gigante, «gli sviluppatori parlano un esperanto applicativo e di business».

Dove, anche, si può fare crowdsourcing, per stare nel cloud, con strumenti come SilkPerfomer per testare le performance applicative, con Developer Hub si coordinano i team di sviluppo nel mondo e con Silk for Mobile si testano le funzionalità.
E dove, non a caso, c’è già tanto mobile.
«Cloud e app sono a pieno titolo nella nostra strategia» spiega Gigante.

Il tablet sul tavolo dei Cio e del board
Ma in Italia si fanno app? «Tante – dice Gigante -. Parlando con i Cio si capisce che il tablet sta diventando una priorità a livello di board. Il processo di adozione delle app è in corso. La crescita della richiesta della nostra base utenti è a livello del 50%. Avviene in modo esplicito e per fare servizi. Ossia, per coniugarle con il cloud».

Nel retaggio di Micro Focus, standoci il Cobol, c’è anche il mainframe. Un mondo che sta cambiando. «Dobbiamo portare il nuovo modo di integrazione applicativa anche in questo ambito», spiega Gigante.

E i tool di software quality di Borland aiutano concretamente a fare il testing delle applicazioni.

Già, Borland. Entrata nella sfera di azione di Micro Focus dopo l’acquisizione, rappresenta un asset sempre verde. «Dopo il primo anno di attività – spiega Gigante – abbiamo registrato una crescita del 20% nella regione Emea. Parliamo a una comunità molto unita e protesa a coltivare la propria knowledge base. Quando gli abbiamo spiegato l’evoluzione che Micro Focus intendeva percorrere hanno capito».

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