Informazioni a portata di mano per i professionisti della comunicazione (1/3)

Giornalisti, Pr, editori, grafici e fotoreporter. Un mondo variegato che subordina l’It alla propria creatività

Il settore della comunicazione è molto articolato, al suo interno
troviamo professionisti e creativi, agenzie di comunicazione e di pubbliche
relazioni, società editoriali e giornalisti, freelance e fotoreporter,
concessionarie di pubblicità e perfino aziende specializzate in arti
grafiche o in allestimenti.
In effetti, però, non esistono dati precisi circa la consistenza del
settore. Per Comunicazione Italiana, uno dei siti di riferimento, le imprese
attive sono all’incirca 6.300 e i professionisti implicati a vario livello più
di 13mila. A questi vanno aggiunte le quasi 400 testate giornalistiche nazionali,
le 227 agenzie stampa e quasi i 72mila giornalisti, anche se i professionisti
(ovvero quelli iscritti all’Albo), che operano soprattutto dentro le redazioni
sono all’incirca 20mila.
Il business del comunicare, tanto essenziale alla società d’oggi, vive
in uno spazio ideale tutto suo, diverso da quello che troviamo negli altri segmenti
del terziario avanzato. Forse proprio la caratteristica di essere un tramite
tra i gruppi e le persone, di fornire testimonianze, lo pone sopra al "contingente",
prolungamento immateriale della realtà economica, terreno proprio di
altre aziende.
L’uso della tecnologia, per quanto essenziale, è sempre considerato strumentale
e subordinato alle capacità umane, per cui le "macchine" sono
viste come oggetti da piegare alle mutevoli esigenze delle situazioni, piuttosto
che come elementi da comprendere o controllare. Lavorare in questo settore,
per un operatore dell’Ict, significa superare qualsiasi problema di standard.
La richiesta è di massima apertura al mondo esterno, garantire compatibilità
è necessario quanto permettere una rapida ricerca di informazioni e di
dati. Interconnessioni e database costituiscono gli elementi fondanti, anche
se dietro a questi pilastri si possono scorgere altri fattori cruciali: mobilità,
sicurezza, estetica, praticità. Sta poi all’operatore trasformare questi
concetti in realtà funzionali, cioè in: Adsl o fibra ottica, server
e programmi di gestione dei database e delle relazioni, laptop o palmari, wireless
o Vpn e così via. Ma attenzione, usate i termini giusti e non mettete
mai la tecnologia al di sopra dell’uomo.


L’attività di relazione presente in questo settore è fatta di
tante sfaccettature: da un lato le informazioni riferite ai giornalisti e alle
testate, dall’altra quello delle aziende clienti, oltre alle altre categorie:
analisti di mercato, legali, consulenti, esperti di marketing e altri "opinion
leader".
«Non gestiamo solo informazioni pubbliche – spiega Enrico
Varsi
, amministratore delegato dell’agenzia di comunicazione Free Message
di Milano -, una parte dei nostri database contengono dati privati che devono
essere resi disponibili facilmente e con rapidità, ma in piena sicurezza.
Abbiamo spesso la necessità di richiamare informazioni su più
concetti chiave, utilizzando codici d’accesso»
. Le informazioni sono
un dato sensibile, e sottoposto a un continuo passaggio, in tutti questi canali
avvengono trasformazioni in un travaso continuo di messaggi fino ad arrivare
all’informazione pubblicabile. È quindi necessario operare con una piattaforma
molto compatibile e con software standard. La gestione delle informazioni su
propri database a volte non è sufficiente e l’uso di software che svolgono
la stessa funzione nel campo specifico dei media non sempre è risolutivo.
continua

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