Il W3C mette la voce sul Web

Approvati dal consorzio due nuovi standard che intensificheranno l’interazione vocale con le applicazioni Web.

17 marzo 2004

Il W3c (World Wide Web Consortium) ha approvato un paio di standard orientati a facilitare l’interazione uomo-macchina, ovviamente tramite Ip.


Si tratta di VoiceXml 2.0 e Speech Recognition Grammar Specification (Srgs).


Il primo standard consente agli sviluppatori di creare applicazioni Web che abilitano a interagire con un computer utilizzando un telefono.


Esempio: una persona può impartire un comando vocale a un server per avere, poniamo, la quotazione di un titolo. Il server invia la richiesta a un’applicazione residente su un altro sistema, ne riceve la risposta e la restituisce al richiedente per mezzo di un messaggio audio.


A garanzia del tutto c’è, dunque VoiceXml e il rispetto del protocollo Ip.


Srgs, invece, è una tecnologia di conversione vocale che traduce la voce nei linguaggi utilizzati dai computer.


Entrambi gli standard sono neutrali rispetto a tutte le iniziative intraprese dai vendor, nel corso di questi anni, a vario titolo.


Val la pena ricordare solo che nel forum del VoiceXml ci sono realtà come Ibm, Motorola, Lucent e At&T.

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