Il VoIp giova all’Università di Palermo

L’ateneo siciliano ha ridotto da 700mila a 250mila le spese annue per la telefonia con un progetto opensource su centralini Asterisk e telefoni Ip da tavolo snom.

All’appello manca ancora l’integrazione dei poli distaccati di Agrigento, Caltanissetta e Trapani presso i quali l’ampiezza di banda garantita dagli operatori non è ancora sufficiente, ma il progetto di migrare su tecnologia VoIp l’Università degli Studi di Palermo per l’ottimizzazione dei costi dell’Ateneo siciliano è ormai avviato.

Preso atto quattro anni fa della situazione esistente nella realtà universitaria che, con i suoi 31 dipartimenti e i quasi 4mila dipendenti, è una delle più articolate sul territorio nazionale, la scelta di Massimo Tartamella, responsabile del settore reti, hardware e software del Sistema Informativo dell’Ateneo, è stata di avviare un progetto di armonizzazione dell’infrastruttura di rete e telecomunicazioni.

Storicamente, i dipartimenti dell’Università degli Studi di Palermo hanno sempre gestito autonomamente la propria infrastruttura di telefonia dando luogo, nel tempo, all’impiego di oltre 50 flussi Isdn Pri e Bri e a centinaia di linee telefoniche analogiche con i rispettivi canoni per linee, centralini, telefoni e conversazioni, anche inter-dipartimentali, per un costo annuale di 700mila euro.

Un levitare economicamente oneroso e irto di difficoltà crescenti, in termini di monitoraggio e manutenzione dei sistemi di fonia delle varie strutture, oltre alla scarsa integrabilità di servizi di telefonia moderni atti a incrementare la reperibilità degli interlocutori, sono stati il punto di partenza, a luglio 2008, per una reimpostazione integrale dell’infrastruttura di telefonia dell’Ateneo.

La stessa che, oggi, conta 3.200 interni collegati a tre centralini Asterisk, con accesso al database dell’Ateneo per la gestione di contatti e utenti monitorati attraverso applicazioni di accounting sviluppate ad hoc su una soluzione opensource selezionata perché più facilmente adattabile alle esigenze dei singoli dipartimenti e degli uffici amministrativi, ma anche maggiormente flessibile in termini di scelta dei terminali compatibili e dell’integrazione con i telefoni tradizionali.

Accanto a 500 di quest’ultimi si è, infatti, aggiunta una prima implementazione di 300 telefoni Ip da tavolo snom 300 selezionati in base alle funzionalità garantite, compreso il collegamento con la rubrica centralizzata dell’Ateneo, la possibilità di condividere il medesimo terminale con altri utenti, ognuno con le proprie credenziali, la configurazione via Web o con auto-provisioning via rete e la possibilità di realizzare call conference.

Attualmente si avvalgono del VoIp tutti e 31 dipartimenti, 12 facoltà e tutti gli uffici amministrativi dell’Ateneo, che è così giunto a impiegare solo 5 flussi primari e 2.700 telefoni Ip snom 300 per un calo delle spese annuali di telefonia, ora ridotte a 250mila euro.

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