Il nuovo Smau sfida il Cebit

Il nuovo management mette le mani avanti rispetto all’edizione 2004, che “non ha contribuito a realizzare”. Presente in sala Antonio Emmanueli.

Per ora è solo è solo un’intenzione, ma Alfredo Cazzola, nuovo
proprietario di Smau, ci sta pensando seriamente.
Anche perché si chiede
cosa ha Hannover più di Milano?
La parola magica è
internazionalizzazione, che il nuovo presidente traduce con uno
Smau che non si limiti ai confini nazionali. “Non vogliamo escludere un
ruolo internazionale importante
”, e dichiara l’intenzione di andare oltre
le filiali italiane delle multinazionali del mondo Ict per discutere con i
quartier generali e sottoporre nuove idee. “Qualcosa abbiamo già in
mente
”.
D’altronde nessuno ha sposato il Cebit ma “Vincerà chi avrà
delle idee”
.
E’ la prima importante sfida che lancia il neo presidente,
da pochi giorni e improvvisamente alla guida della rassegna che da subito fa
capire di non sentire ancora sua.
Solly Cohen, membro del consiglio
d’amministrazione, illustra in fretta il programma della manifestazione che,
precisa, “Non abbiamo contribuito a realizzare”.
In un angolo,
seduto all’estrema sinistra della prima fila, l’ex presidente Antonio Emmanueli
(intervenuto pare con sorpresa non solo dei giornalisti) osserva silenzioso e
ascolta il caloroso e sentito ringraziamento di Cazzola per l’ex presidente
Deotto e quello più rituale per il suo lavoro.
Cohen parla di un’edizione
più compatta, ordinata e razionale (ovvero più piccola e con meno espositori),
mentre a Cazzola (che dà l’impressione di soffrire questa edizione nella quale
lui non ha messo mano) annuncia un giorno rigorosamente riservato agli
operatori.
Questa volta, pare, per davvero.
Però inizia a piazzare
qualche paletto. “Noi non siamo un’associazione di categoria, noi siamo in
mezzo dobbiamo fare incontrare la domanda e l’offerta
”.
Nessun
riferimento a iniziative come il Manifesto per l’innovazione che, c’è da
scommetterci, non avranno un gran futuro. Nessuna chilometrica analisi della
situazione dell’Ict (come faceva sempre Emmanueli) ma un discorso da uomo di
business secondo il quale “il salone deve aggregare tutte le imprese con gli
operatori e i consumatori
”.
E qualche opinione netta.
Se qualcuno
pensa che il nuovo corso di Smau preveda una dura guerra ai ragazzini e ai loro
zainetti ha completamente sbagliato strada.
Il salone secondo Cazzola ha
bisogno dei ragazzini che continueranno a visitarlo. “Consumer e business
continueranno a convivere. L’importante è organizzare gli spazi, le fasce
orarie, organizzare i flussi in maniera corretta
”.
L’ultimo vecchio
Smau lo vedremo nei prossimi giorni, poi tuti al lavoro per disegnare quello del
2005 che prevede anche un advisory board al quale dovrebbero partecipare i big
dell’Ict,
che deve anticipare il futuro e non subire il mercato” e sarà
“non solo un contenitore di convegni ma anche una palestra di confronto prima
durante e dopo
”.

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