Ict Trade: “Bisogna cambiare passo”

L’indicazione ad aziende, istituzioni e operatori del settore è di Maurizio Cuzari che, alla 11^ edizione della manifestazione organizzata a Ferrara da Sirmi, torna a invocare una svolta in un Sistema Italia “patria di incertezze e burocrazia”.

Se l’obiettivo è perseguire competitività e crescita, l’Agenda Digitale per l’Italia deve sviluppare eSkill negli individui e nelle imprese con percorsi di formazione che, a partire dalle università, formino giovani e meno giovani ridisegnando una nuova classe digitale nazionale.

Sviluppare le opportunità del cloud interpretandolo dal punto di vista delle piccole e medie imprese (croce e delizia del nostro Sistema Paese), si conferma l’incipit dal quale partire.

In attesa che la Primavera Digitale smetta di riguardare la sola edizione del Salone del Libro, che sta per aprire i battenti a Torino, all’undicesima edizione di Ict Trade di scena a Ferrara, a tener banco sono i temi di una Digital Agenda for Europe ferma, in Italia, al 2010, ma anche di imprese italiane apprezzate per la loro affidabilità.

L’esempio portato sul palco di Ict Trade da Maurizio Cuzari (nella foto), è quello di Elmec, corporale repeller italiano che, nel 2011, ha sviluppato il 10% del fatturato servizi all’estero e di Wepa Lucca, realtà acquisita nel 2008 da una società tedesca interessata alle professionalità It dimostrate dal personale dell’azienda toscana che, capitanate dall’It Giulio Marsili (in procinto di ricoprire, secondo le indiscrezioni di Cuzari, la carica di direttore generale di un’azienda italiana con tendenze all’esportazione – ndr) hanno consentito alla capogruppo di far partire una nuova azienda in Polonia “strabiliando il mercato con una qualità indiscussa alla quale corrispondono tariffe professionali inferiori del 50% rispetto a quelle tedesche“.

Ma, come ricordato da Rinaldo Ballerio, titolare della già citata Elmec, accanto a una problematica reale come quella della globalizzazione, vanno affrontate anche disintermediazione e complessità.

Amazon vale le sette piaghe d’Egitto per il rivenditore che ha come punto di riferimento i clienti finali” è l’ulteriore commento. L’invito, ancora una volta, è di focalizzarci su quel che sappiamo fare meglio. Perché tutto è “on top” e il cloud, come ricordato da Gianluca Galletti, direttore vendite indirette worldwide di Olivetti e presidente dell’associazione Comufficio, “è solo un pezzo della soluzione ma non rappresenta la soluzione al problema. La risposta è nel saper innovare andando insieme ai clienti a riprogettare i processi“.

Ancora una volta è una questione di competenze, “perché il cloud è la cessione a terzi di una complessità che i clienti non vogliono gestire” puntualizza ancora Ballerio in un intervento volto a riportare l’attenzione sui talenti, “da cercare, formare e poi trattenere, in quanto immuni dall’Articolo 18“.

Sarà anche in anticipo di un mese rispetto al tradizionale appuntamento che da undici anni si tiene a Ferrara, ma l’auspicio di Maurizio Cuzari, patron di Ict Trade, resta quello di sempre: “Con una grande tranquillità d’animo bisogna che aziende e istituzioni e operatori del settore si decidano a cambiare passo“.

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