Risultati superiori alle aspettative anche ad Armonk, anche se le acquisizioni influenzano gli utili.
17 gennaio 2003 Vendite in crescita ma profitti in calo, a causa dei costi sostenuti per le acquisizioni. Questo, in estrema sintesi, il quarto trimestre di Ibm.
La società ha annunciato un calo del 26% negli utili, passati da 2,57 a 1,91 miliardi di dollari, pari a 1,11 cent ad azione, mentre le vendite sono passate da 22,1 a 23,7 miliardi. Risultati fortemente influenzati dalle recenti acquisizioni della società, la più recente delle quali (PriceWaterhouseCoopers) formalizzata proprio nel mese di ottobre.
I risultati superano le stime rilasciate di Thomson First Call, che si era attestata su un più conservativo 23,2 miliardi di dollari. Quanto agli utili, esclusi gli oneri straordinari per la cessione delle attività negli hard disk a Hitachi e la già citata acquisizione di Pwc, si sarebbero attestati a 1,34 dollari ad azione, anche in questo caso al di sopra delle stime di Thomson, ferma a 1,30 dollari.
Il management della società ha espresso piena soddisfazione per i risultati ottenuti, soprattutto perchè accompagnati da significative crescite nei segmenti considerati maggiormente strategici: software, server e servizi.
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