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Huawei al fianco delle donne nella formazione digitale

L’Italia sconta un importante dazio in termini di formazione qualificata nel settore ICT. In particolare, le donne faticano molto ad affermarsi in quest’ambito. Quali iniziative ha pensato Huawei per aiutare le donne del nostro Paese ad entrare in un promettente ambito del mercato del lavoro?
A rispondere a queste, e altre domande, è Enrica Banti, Head of Corporate Communication, Huawei Italia

Nonostante le donne rappresentino quasi la metà della popolazione mondiale, solo il 50% fa parte della forza lavoro, una percentuale che scende fino al 20-30% con riferimento a coloro impiegate nel settore ICT. Questo ci fa riflettere su quanta strada ci sia ancora da fare nel mondo e in Italia per avere non solo più donne coinvolte nel settore ma anche più leader femminili con l’obiettivo di raggiungere un equilibrio di genere nell’industria ICT.

Per questo motivo, da sempre Huawei si impegna a incoraggiare e sostenere le donne attraverso programmi di formazione sulle competenze digitali. Questi programmi, che possono essere implementati in qualsiasi Paese indipendentemente dal suo livello di sviluppo e dalla fascia di età delle beneficiarie, hanno il principale obiettivo di garantire l’uguaglianza di genere nel mondo digitale. Ad esempio, con riferimento alla seconda edizione di ‘Huawei HMS App Innovation Contest – 2021 Apps Up’, il concorso che invita i migliori sviluppatori di tutto il mondo a sfidarsi con l’obiettivo di integrare le funzionalità aperte di HMS Core, abbiamo introdotto la nuova categoria di premio ‘Tech Women’s Award’, con lo scopo di sostenere e incoraggiare le donne più talentuose nel mondo della tecnologia a fare la differenza. Un incentivo che si affianca al programma ‘Huawei Women Developers’, lanciato lo scorso 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, e ai programmi di formazione ICT di Huawei come ‘Seeds for the Future’, dove la partecipazione femminile è già di oltre il 30%. Infine, con riferimento alle nostre più recenti iniziative, si sono da poco concluse le iscrizioni per la ‘Summer School for Female Leadership in the Digital Age’ di Huawei che, con l’obiettivo di promuovere la parità di genere nel settore, ha offerto a 27 tra studentesse universitarie e giovani professioniste una borsa di studio per partecipare al programma che si terrà alla fine di agosto a Lisbona. Tramite queste e molte altre iniziative, Huawei sta contribuendo alla valorizzazione dei talenti femminili locali e internazionali offrendo una formazione altamente qualificata, promuovendo così un empowerment femminile che permetterà a sempre più donne di distinguersi per un futuro più equo, aperto e rispettoso della diversità. Tutto ciò giovndo, in ultima analisi, anche alla prosperità economica del Paese.

Upskilling e reskilling sono due delle parole chiave per la crescita dei livelli occupazionali, crollati anche in conseguenza dell’emergenza coronavirus. Qual è la posizione di Huawei da questo punto di vista?

Enrica Banti non ha dubbi su questo tema. Secondo la manager, la pandemia da Covid-19 ha rivoluzionato in modo significativo anche il mondo del lavoro, e non solo dal punto di vista di una crescente diffusione dello smart working. Con un mercato occupazionale in costante mutamento – dove c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, un cambiamento a cui doversi adattare e nuove tecnologie da integrare nella propria quotidianità – ai professionisti di oggi sono richiesti alti livelli di resilienza e spirito di adattamento.

Si sente quindi sempre più spesso parlare di ‘upskilling’ e ‘reskilling’ della forza lavoro, anche con l’obiettivo da un lato di non mettere a rischio certe posizioni particolarmente impattate dalla crescente automazione e digitalizzazione e dall’altro di perseguire una maggiore sostenibilità a livello socio-organizzativo.

In questo contesto, Huawei da sempre sostiene in tutto il mondo questo tipo di approccio, soprattutto a fronte della nuova normalità che si sta delineando a seguito della pandemia. Da diversi anni collaboriamo con il consorzio ELIS insieme al quale abbiamo realizzato svariati progetti per incrementare le skill digitali a vari livelli, non solo quello degli studenti universitari ma anche, per l’appunto, di lavoratori che necessitavano di reskilling. Inoltre, con uno sguardo globale, lo scorso settembre Huawei ha inaugurato a Singapore la ‘Virtual AI Academy’ con l’obiettivo di accelerare la formazione e il miglioramento delle competenze dei professionisti ICT. Grazie a oltre 140 corsi gratuiti e aperti a tutti con focus su Intelligenza Artificiale, Cloud Computing e Big Data, questa iniziativa si prospetta come un valido alleato per il miglioramento delle competenze e la riqualificazione professionale alla luce della nuova quotidianità post pandemia.

Enrica Banti
Enrica Banti

Il PNRR, forte di un potenziale economico mai visto prima nella storia, potrebbe rappresentare un punto di svolta determinante per il nostro Paese. Che ruolo gioca la formazione, per agganciare appieno le possibilità offerte?

Anche in questo caso, Banti si esprime con chiarezza e decisione. «La questione delle competenze è sicuramente centrale e va affrontata a più livelli. Per cogliere le opportunità offerte dai processi di digitalizzazione in atto, oggi sostenuti anche dai fondi del PNRR, è necessario che la cultura digitale venga diffusa a partire dalla formazione nelle scuole per poi proseguire lungo l’intero percorso di carriera passando per l’università. Da sempre Huawei promuove la diffusione delle competenze digitali e della cultura STEM, senza barriere e stereotipi di genere, ed è impegnata a offrire formazione ICT attraverso una vasta gamma di iniziative. Primo fra tutti è il progetto flagship ‘Seeds for the Future’, il programma di training per giovani studenti del settore ICT di tutto il mondo finalizzato allo sviluppo delle competenze digitali e alla valorizzazione e ritenzione dei talenti. In Italia è stato lanciato nel 2013 e ha contribuito alla formazione di circa 130 studenti che, fino a prima della pandemia, avevano anche l’opportunità di svolgere questi corsi direttamente presso i nostri centri di eccellenza in Cina. L’anno scorso è stata lanciata la prima edizione online del programma che in questa modalità potrà offrire opportunità di formazione a un numero sempre maggiore di studenti. Inoltre, di recente abbiamo annunciato ulteriori investimenti su questo programma per il quale sono stati stanziati 150 milioni di dollari a livello globale per i prossimi cinque anni con l’obiettivo di sviluppare le competenze digitali dei migliori studenti universitari in ambito ICT e stimando un impatto positivo su circa altri 3 milioni di persone.

Altre iniziative come ‘Huawei ICT Academy’ e ‘Huawei Learn ON’ si rivolgono invece a rappresentanti del mondo accademico che vogliano aggiornare la propria formazione e ottenere le certificazioni Huawei o a chiunque sia interessato ad acquisire competenze nell’ambito delle nuove tecnologie, dal 5G al Cloud Computing, dall’Intelligenza Artificiale all’IoT. Con riferimento all’ambito universitario, abbiamo lanciato lo scorso anno un’iniziativa, la ‘Huawei Italy University Challenge 2021’ che si rivolge a dottori e dottorandi e consiste in una call for ideas con l’obiettivo di promuovere il valore aggiunto del dottorato di ricerca per lo sviluppo della tecnologia e per l’innovazione del futuro, valorizzando le figure dei PhD e al tempo stesso soddisfacendo la crescente domanda di competenze e specializzazioni altamente qualificate nel settore ICT. Inoltre attualmente Huawei ha in corso partnership di ricerca con 20 università italiane, che prevedono investimenti in progetti di ricerca congiunta su tecnologie ottiche, semiconduttori, 5G, AI, software, media, industria 4.0, e negli ultimi anni abbiamo creato ben 4 Joint Lab R&D in collaborazione con il Politecnico di Milano, l’Università di Pavia, l’Università degli Studi di Siena e la Federico II di Napoli. Infine, partecipiamo ad una serie di iniziative congiunte con partner locali, come la già citata ELIS, concretizzando ulteriormente il nostro impegno a portare il digitale a ogni persona, casa e organizzazione. Tutto ciò con l’obiettivo di favorire l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale – intesa nel suo senso più ampio, oltre che ad attirare e trattenere i talenti locali promuovendo la competitività e l’attrattività dell’Italia.»

 

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