Nel primo incontro con gli analisti dopo la fusione con Compaq, Carly Fiorina riduce le aspettative per la seconda parte dell’anno e rilascia qualche anticipazione sull’andamento del primo esercizio congiunto, che partirà il prossimo 1° novembre
5 giugno 2002 Colpita dalla stagnazione della domanda di pc, Hp
rivede le proprie previsioni per la seconda semestrale e dichiara che le vendite
si fermeranno tra i 35 e i 36 miliardi di dollari, un po’ al di sotto dei 37
miliardi inizialmente previsti.
Quanto al trimestre in corso, che terminerà
il prossimo 31 luglio, si parla addirittura di un calo vicino al 7%, a 16,2
miliardi di dollari, contro i 17,7 attesi. La causa, come accennato all’inizio,
la domanda stagnate e soprattutto il blocco degli investimenti da parte delle
corporation, che fa dichiarare al responsabile amministrativo della società
Wayman che della ripresa di cui tutti parlano ancora non si è vista traccia nel
mercato It.
Ma nel corso del primo incontro con gli analisti del dopo-merge,
si è parlato anche di previsioni per il primo esercizio fiscale congiunto, che
inizierà il prossimo 1° novembre. Le vendite, stando alle dichiarazioni di Carly
Fiorina, che cerca di mantenersi conservativa, potrebbero crescere con un tasso
compreso tra il 4 e il 6%, fino a sfiorare gli 80 miliardi di dollari, mentre
per l’anno successivo ci si attendono incrementi più sostenuti, intorno al 9% a
86 miliardi di dollari.
Gli utili dovrebbero crescere nella divisione
printing e nei servizi, con un tasso compreso tra l’11 e il 13%, seguiti da
server e storage e infine dai pc.
Confermati intanto i 15.000 tagli,
necessari per ridurre i costi. Una prima tranche di 10.000 unità sarà decisa
entro il prossimo 1° novembre, mentre i rimanenti 5.000 esuberi verranno decisi
nel 2003.