Un progetto troppo importante per essere abbandonato.
Con queste parole Eric Schmidt, presidente esecutivo di Google, interviene per spiegare le intenzioni della società in merito a un progetto del quale da settimane si sono un po’ persi i confini.
In realtà, con il mese di gennaio, Google ha cessato la commercializzazione della prima versione dei suoi Glass, spostando nel contempo il progetto Explorer, che ne seguiva lo sviluppo, dai laboratori Google X a una unit indipendente che vede sempre Ivy Ross alla guida del team, ma che oggi annovera anche Tony Fadell, capo della divisione Nest per la casa connessa, giocare il ruolo di capo strategico del progetto.
“Quando abbiamo chiuso il progetto Explorer, qualcuno ha pensato che cancellassimo l’intero programma, cosa che non corrisponde al vero”.
Certo, si tratta di un progetto di lungo termine, come l’auto che si guida da sola, che dunque richiede tempo per giungere alla piena ottimizzazione e a una soddisfacente diffusione.
Secondo Wall Street Journal, Google starebbe lavorando a una versione più economica dei Glass, migliorata nella durata della batteria, nella qualità del suono, nella qualità delle immagini. Una versione, tuttavia, il cui sviluppo sarà probabilmente un po’ meno alla luce del sole rispetto alla prima release. Lezione, questa, che Fadell deve aver ben imparato in Apple.