Focus Ict per Retelit, che cerca partner

Integratori e Var. Ne ha bisogno il carrier di nuova generazione che, a chi propone cloud computing, virtualizzazione, disaster recovery e networking, offre oltre 7.000 km di infrastruttura e 19 datacenter sparsi su tutto il territorio nazionale.

System integrator o Var di medie dimensioni con «una forte presenza territoriale e avvezzi a rivolgersi a clienti non intercettati dall’offerta della Nuvola Italiana o delle Ibm e Hp del caso». È questo l’identikit dei partner di cui è in cerca Giuseppe Sini, chief commercial officer di Retelit, realtà, che nata come operatore di telecomunicazione a cavallo del XXI secolo con il nome di ePlanet, da un anno a questa parte ha deciso di indirizzare la propria offerta di servizi datacenter al mondo dell’Information e communication technology.

Forte delle reti metropolitane costruite con la precedente denominazione e del backbone di lunga distanza proprietario, realizzato in fibra ottica da eVia (anch’essa nata in piena new economy), i plus portati in dote parlano di circa 7.300 chilometri di infrastruttura posizionata prevalentemente al Centro-Nord, con un’estensione al Sud fino a Napoli e Bari, complementata da 19 datacenter dimensionati in maniera diversa e distribuiti in altrettante città italiane.

Un’infrastruttura capillare che la società quotata in Borsa fin dagli esordi, intende indirizzare verso realtà di medie dimensioni (dai 250 ai 500 dipendenti) proprio attraverso un canale indiretto, al momento costituito da realtà già nostre clienti «che – continua Sini -, a loro volta, proponendo ad aziende clienti servizi Ict “chiavi in mano”, potrebbero pensare di completarli mettendo a frutto un’infrastruttura come la nostra anche per servizi di cloud computing, virtualizzazione dei dati, disaster recovery e networking».

Sulla falsa riga di quanto già accade con Logon Technologies che, «ospitando le proprie infrastrutture nel datacenter Retelit di Modena, in ottica cloud service» opera nel mercato della sicurezza informatica e dei servizi online, proponendo soluzioni integrate di outsourcing It, per l’ottimizzazione e la gestione delle applicazioni di business. In questo modo, pur consapevole che di telco con infrastrutture e datacenter proprietari ce ne sono in giro già altre, il piano industriale messo a punto da Retelit per i prossimi 5 anni parla di 55 milioni di fatturato (rispetto ai 33 portati a casa nel 2010) sui quali, il peso dell’Ict «non dovrà essere inferiore al 20%».

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