Finestra di backup e troppi tool, disagio superabile

Acronis interviene nel dibattito su come ridurre le latenze, prospettando soluzioni univoche e pure.

Per il country manager di Acronis, Mauro Papini, la tematica della finestra di backup come qualcosa di ingombrante, invadente e antieconomico è cosa nota.

Ci ricorda come la società abbia poco pubblicato i risultati del Global Dr Index, relativamente alla fiducia riposta dalle aziende nella propria preparazione, nella capacità e nelle pratiche operative relative a backup e disaster recovery, da cui
emerge sicuramente il disagio.
Le aziende rispondenti non appaiono fiduciose nella possibilità di ripristinare i propri dati nel 55% dei casi. D’altro canto una sue due utilizza più di una soluzione in produzione.

«La nostra ricerca – dice Papini – si focalizza sul mercato Smb, nel senso che al termine danno i mercati anglofoni e, per quanto riguarda il nostro paese, il 60% dei rispondenti ha meno di 100 postazioni. A livello italiano si parla di circa 250 aziende rispondenti».

Acronis ha affrontato la questione da tempo: «da oltre due anni – dice Papini – abbiamo una soluzione al problema, con la piattaforma Backup & Recovery, ora alla versione 11. Abr11 è una piattaforma unica e unificante che permette Dr/Backup in ambienti client/server multipiattaforma, ibridi fisico virtuali e cloud».

Semplificarsi la vita
Per Papini il mercato vuole semplificarsi la vita: «un unico strumento parrebbe la cosa migliore. Lo dice il 76% di chi ha risposto alla nostra indagine. Tuttavia, c’è anche un forte orientamento verso soluzioni pure. Per la virtualizzazione, ad esempio, esiste ed è manifesto un interesse verso soluzioni dedicate ed ottimizzate rispetto all’hypervisor.
Per questa ragione l’anno scorso abbiamo lanciato vmProtect 6, una soluzione pura per Vmware vSphere, di cui a brevissimo lanceremo una nuova versione dedicata al solo vSphere, gestibile via web ma integrata con vCenter, che massimizza le prestazioni delle vStorage Api di Vmware
».

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