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FiberCop, qual è lo stato dell’arte della rete unica italiana

Le settimane appena trascorse hanno fatto segnare un importante passo avanti per la rete unica italiana, verso la creazione della newco FiberCop. Un segnale importante per quella che sarà la più importante infrastruttura tecnologia su cui poggiare l’intera trasformazione digitale del nostro paese.

Infatti, Il Consiglio di Amministrazione di Tim ha approvato l’accordo con Kkr Infrastructure e Fastweb relativo alla costituzione di FiberCop, la newco in cui verranno conferite la rete secondaria di Tim (la tratta di rete dall’armadio di strada alle abitazioni dei clienti) e la rete in fibra sviluppata da FlashFiber, la joint-venture partecipata da Tim (80%) e Fastweb (20%).

L’ex monopolista ha espresso soddisfazione per la recente firma di un protocollo d’intesa con Tiscali, gettando basi ancor più solide per la futura rete unica.

Inoltre, Il Cda di Tim ha approvato la lettera d’intenti con CDP Equity finalizzata ad integrare FiberCop nel più ampio progetto di costituzione di una società della rete unica nazionale.

FiberCop sarà da subito dotata di un asset di rete che già oggi offre collegamenti a banda ultralarga all’85% della popolazione grazie alle tecnologie FTTC e FTTH.

La società proseguirà la copertura FTTH, con velocità di connessione di 1 Gbps, con l’obiettivo di raggiungere, entro il 2025, il 76% delle unità immobiliari delle aree grigie e nere, corrispondenti ad una copertura del 56% delle unità immobiliari tecniche del Paese.

Nelle aree bianche Tim proseguirà l’intervento di copertura come previsto, con tecnologie prevalentemente Fttc e Fwa.

La rete in fibra sarà realizzata dalla NewCo FiberCop sulla base del modello di coinvestimento aperto all’ingresso di tutti gli altri operatori

La nuova società – di cui Tim deterrà il 58%, KKR Infrastructure il 37,5% e Fastweb il 4,5% – offrirà servizi di accesso  passivi della rete secondaria in rame e fibra a tutti gli operatori del mercato. FiberCop farà leva sull’infrastruttura in fibra già posata da FlashFiber, senza duplicazione di investimenti.

Tuttavia. FiberCop non è destinato ad essere lo step conclusivo della futura rete unica.  Infatti, Tim ha e dato il via libera alla firma di una lettera d’intenti con CDP Equity (CDPE) finalizzata alla realizzazione del più ampio progetto di rete unica nazionale AccessCo attraverso la fusione tra FiberCop e Open Fiber.

Secondo quanto previsto dall’intesa, Tim deterrà almeno il 50,1% di AccessCo e attraverso un meccanismo di governance condivisa con CDPE sarà garantita l’indipendenza e la terzietà della società. A tal proposito sono previsti meccanismi di maggioranze qualificate e regole di controllo preventivo.

Per definire i valori degli asset destinati a confluire in AccessCo – e le relative quote di partecipazione nella società – le parti incaricheranno valutatori terzi per avviare i relativi processi di due-diligence relativi a FiberCop e Open Fiber.

Prima della fusione, è previsto che Tim conferisca in FiberCop un ulteriore ramo d’azienda che consiste  nella rete primaria funzionale alle attività operative di FiberCop. Il processo di due-diligence è atteso entro la fine dell’anno nell’ottica di raggiungere un eventuale accordo di fusione non oltre il primo trimestre del 2021.

 

 

 

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