Emc fa il mix

Pronte soluzioni che traggono il meglio da San e Nas per migliorare le funzionalità di replica e file sharing nelle infrastrutture storage delle grandi aziende.

Le necessità di memorizzazione e rapido ripristino delle infrastrutture dati sono una necessità particolarmente sentita dalle organizzazioni di oggi. Lo testimoniano i crescenti investimenti in storage, un mercato che sembra non conoscere crisi.


Ma se in passato molti erano disposti a spendere nella dotazione di hardware ad alta capacità, oggi la situazione è cambiata. Le grandi aziende, che hanno investito in grandi sottosistemi a disco, oggi non possono più permettersi di investire in capacità aggiuntiva. Occorre cercare di sfruttare al meglio quanto “si ha già in casa”, sopperendo con una gestione più oculata delle risorse di memorizzazione alle esigenze, sempre più pressanti, di spazio storage.

Emc, nome legato a doppio filo alla memorizzazione, ha rilasciato nei giorni scorsi una serie di applicazioni che sembrano andare proprio in questa direzione. Le nuove configurazioni dei sottosistemi storage di fascia alta Dmx-3, compatibili con tutti i sistemi Symmetrix Dmx, includono un’opzione Fibre Channel a 500 Gigabyte, che dovrebbe permettere di ridurre sensibilmente i costi legati alla memorizzazione di grandi quantità di dati. Il sistema, disponibile dal mese di marzo, supporta fino a 2.400 disk drive e sarà, così, in grado di scalare fino al Petabyte (1.024 Terabyte) di capacità.

La società ha anche rilasciato un nuovo software per il file sharing, battezzato Multi-Path File System per iScsi (MpfSi), che permette di migliorare le performance dei sottosistemi storage negli ambienti data intensive (ovvero ad alto processing dei dati) su rete Ip, come accade nel caso di applicazioni di grid computing o di sviluppo software.

La tecnologia alla base di MpfSi utilizza le normali infrastrutture Nas (Network Attached Storage) in abbinamento al protocollo iScsi, per garantire il rapido spostamento di grandi blocchi di dati sulle reti Internet.

«Si tratta di una soluzione – tiene a precisare David Donatelli, executive vice president Storage Platform Operations di Emc – che permette di fondere tra loro i vantaggi delle infrastrutture Nas e Storage Area Network. Ecco che, allora, queste tecnologie ci permettono finalmente di utilizzare le economiche reti Ip anche per applicazioni storage di fascia alta, che in passato richiedevano obbligatoriamente la creazione di reti Fibre Channel dedicate, particolarmente costose».


Le performance, all’interno di questo tipo di ambienti, possono decadere con rapidità ed è proprio per cercare di contenere questo problema che Emc ha sviluppato Celerra Replicator per iScsi, che permette di creare repliche dei file (fino a un massimo di 1.000 Lun, Logical Unit Number) garantendo la continuità operativa.

«Il software è pensato per ridurre la banda occupata – chiarisce il manager -, grazie al fatto che solo i dati modificati vengono trasmessi, migliorando le performance di replica».

È dedicato alle realtà enterprise anche Rainfinity Global File Virtualization, una piattaforma per lo storage su protocollo Ip: «Con Rainfinity – sottolinea Donatelli – ci siamo posti l’obiettivo di ridefinire lo storage su Ip, offrendo connessioni a basto costo in una soluzione facilmente implementabile, che permetterà alle aziende di utilizzare le risorse di memorizzazione già presenti, senza dover comprare hardware aggiuntivo. Le organizzazioni si sono rese conto del fatto che possono estendere i benefici delle loro Storage Area Network a tutta l’organizzazione, attraverso l’utilizzo del protocollo Ip, in modo facile ed economico, gestendo contemporaneamente file e blocchi».

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