Emc amplia la famiglia Symmetrix Dmx

Introdotti il nuovo modello di fascia alta Dmx3000 e una nuova configurazione entry level del sistema Dmx800.

19 settembre 2003 Lo specialista di storage per gli ambienti critici Emc guarda in basso. E lo fa presentando un nuovo “pacchetto” di offerta della sua soluzione Dmx800. Si tratta di un sistema modulare rack mounted che viene proposto, a detta del management Emc a un prezzo pari al 30% in meno rispetto alla precedente versione del prodotto, attraverso nuovi canali distributivi.

“L’idea – ha chiarito Renato Simone, marketing manager di Emc Italia – è di riuscire a far capire ai nostri clienti che la nostra offerta può essere realmente alla portata anche delle aziende di piccole dimensioni, sfruttando nuovi partner di canale, sulla base di una strategia avviata un anno e mezzo fa dalla nostra casa madre”.
Nella stessa ottica è stata concepita anche l’introduzione, su tutta la linea Dmx, del supporto nativo per la tecnologia iScsi. “Anche se Fibre Channel è, ormai, il canale di interconnessione storage privilegiato all’interno dei data center – ha tenuto a precisare Simone – è pur vero che c’è ancora un gran numero di server per i quali il ricorso a questa tecnologia risulta eccessivamente costoso. Con l’integrazione dell’iScsi nativo sarà possibile utilizzare i nostri Symmetrix Dmx per ottenere il massimo ritorno dalle reti storage Ip, nei progetti di consolidamento delle San aziendali, senza dover sostituire le infrastrutture esistenti”.
IScsi viene imprelemntato attraverso il nuovo Multi Protocol Channel Director, che permette di combinare, su un’unica scheda, porte per la connettività iScsi, Ficon e Gigabit Ethernet.

Contemporaneamente alla presentazione della nuova offerta è stato anche lanciato il nuovo sistema di fascia alta. Il Symmetrix Dmx3000 si colloca al vertice della famiglia Dmx: i tre cabinet di cui è costituito sono, infatti, in grado di alloggiare fino a 576 drive, garantendo una capacità massima complessiva di 84 Tb e una capacità effettiva utilizzabile di 73,5 Tb.
Si tratta della più recente integrazione della famiglia di soluzioni basate sull’innovativa architettura “a matrice” presentata nei mesi scorsi dalla casa di Hopkinton. Questa, prevede l’utilizzo di connessioni dirette, punto-punto, tra i diversi array fornendo, in questo modo, percorsi I/O dedicati.
Parallelamente a questi annunci di completamento di gamma, sono state anche presentate novità per quanto attiene al supporto degli ambienti mainframe. È stata, infatti, garantita una maggiore compatibilità con le funzionalità dei mainframe Ibm, con il supporto alle soluzioni di clustering e failover Gdps (Geographically Dispersed Parallel Sysplex) e quello all’ambiente operativo Tpf di Big Blue. Sono state, altresì, aggiunte nuove funzionalità di replica, sia locale che remota. Il software Srdf/A, presentato nelle scorse settimane, è una soluzione per la replica sulle lunghe distanze dei dati pensata per chi ha l’esigenza di limitare al minimo l’intervallo di data exposure, riducendolo all’ordine di pochi secondi.
Rilasciato nei mesi scorsi anche Emc Snap, un software per la replicazione in locale dei dati, in grado di creare un’immagine immediata del volume sorgente, utilizzabile sia in ambienti mainframe che aperti.

La società aspetta di chiudere, verso la fine di ottobre il contratto per l’incorporazione di Legato, società specializzata nell’universo del backup e ripristino. “Oggi – ha concluso Renato Cerruti, direttore generale di Emc Italia -, contando sull’apporto software di questa realtà e sull’acquisizione dello specialista di Storage resource management Astrum, possiamo dire di avere in catalogo oltre 200 applicativi. La componente software, infatti, pesa ormai per circa il 30% sul nostro giro d’affari, sintomo di una decisa revisione delle strategie di una società tradizionalmente considerata hardware oriented”.

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