Ebook? Vendeteli a 2 e 5 euro

Il digitale italiano è in rimonta, ma anche per il 2013 il guadagno resterà piuttosto basso. Consigli ed attenzioni dalla prima convention Stealth, allarme dal decreto Ecobonus.

L’editoria italiana marcia a passo sostenuto verso un sistema misto digitale/cartaceo guidato dal primo. In questa direzione, svariate osservazioni importanti, puntuali, sono emerse dalla prima convention Stealth del 5 giugno.
I dati forniti, di buona quantità e qualità ma alle volte non omogenei, aiutano l’editore che di editoria deve vivere e che né può permettersi anisotropie (troppi insuccessi, poche metriche) né ha altre attività proprie (distribuzione, librerie, riviste ed altro) che possano compensare cattivi risultati editoriali.
I dati sono relativi all’universo digitale rappresentato sulla piattaforma Stealth, descritta in questo nostro articolo e dettagliata su questa presentazione ufficiale. Gli elementi centrali sono due:
-alla piattaforma aderiscono 550 editori digitali Stealth su un totale di 930 editori italiani;
-ha aderito alla piattaforma anche Newton Compton, un grande editore le cui proposte pesano molto sui dati aggregati, e che di seguito chiameremo “fattore NC”.


Prezzi ideali a 2 e 5 euro

Il dato forse più interessante è che vendere a 0,99 euro non conviene: con il prezzo a 1,99 si vende qualche pezzo in più e si guadagna molto di più. Questo suggerimento è stato esplicitato alla convention, ma a nostro avviso il dato è acerbo e andrebbe valutato successivamente, quando avremo le altre analytics di piattaforma appena annunciate.
Un altro elemento interessante è che a 4,99 c’è un picco: i titoli a questo prezzo hanno venduto il doppio delle categorie precedenti e successive. A parte il fattore NC, che pone un’ipoteca sulla validità dei dati, bisogna fare attenzione alle analisi ex-post: un dato inatteso resta un dato inatteso. Ma il suggerimento di fare dei test, cambiando alcuni prezzi per alcuni mesi, spostandosi sulla fascia di 4,99 euro, è valido.


Oltre i 100 euro/titolo/anno

Il prezzo medio degli ebook scende verso i 3 euro: è oggi 3,16, contro i 3,96 del 2012 e i 4,73 del 2011.
Sorprendente la media di venduto: nel primo trimestre del 2013 è stata di ben 18 pezzi (più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2012). A fine 2013 ci si attende che si raggiungano le vendite medie in valore raggiungano i 120 euro/anno, sempre nell’ambito d’una distribuzione molto ineguale.
La media-ebook per editore su Stealth è 37: poiché la media nazionale (su 930 editori) di è di 54 titoli, viene fuori che i digitali non su Stealth pubblicano in media 78 ebook. Il consiglio di Simplicissimus è di pubblicare di più: personalmente abbiamo ritenuto sempre inaffidabili le considerazioni fatte sul numero di titoli non accompagnate dai dati di venduto. “Ogni libro ha il suo prezzo”, ha detto Raffaello Avanzini di Newton Compton, spiegando che è quella la cura sartoriale dell’editore, la sua cifra tecnica.
E attenzione: su Stealth, solo il 10% degli editori ha guadagnato più di 150 euro/titolo/anno, con la media 2012 a 44 euro. E’ questa una statistica interessantissima (non presente nelle slide poi messe on-line) e che indica come il digitale non sia ancora un business. Anche se alcuni editori dichiarano vendite di migliaia di copie digitali, quand’anche fossero vere si tratta di sporadiche eccezioni che a nostro avviso non possono entrare nel modello di business del piccolo e medio editore.


Allarme rosso sull’Iva

Gli strumenti di reportistica sono in grande sviluppo. E’ un bene, perché è sempre più difficile navigare senza. Anche il Governo contribuisce al caos. In attesa di sapere che ne sarà dell’incremento dell’Iva dal 21 al 22%, dal 1° gennaio 2014 il decreto Ecobonus comprende ad oggi un’altra cattiva sorpresa per il comparto: la componente editoriale degli allegati non avrà più l’Iva al 4% bensì quella piena (21 o 22% che sia). Il provvedimento, dettaglia Aie, non riguarda solo i gadget allegati a libri e periodici ma anche oggetti d’importanza sostanziale, come gli allegati dei libri per bambini e ragazzi e anche ai libri di testo.

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