Dispositivi mobili: convergenza ma senza standardizzazione

È sempre più difficile classificare i dispositivi mobili, a causa del continuo arricchimento di nuove funzionalità

Una delle conseguenze più singolari dell’evoluzione dei dispositivi mobili è che è sempre più difficile classificarli secondo le tradizionali categorie. Smartphone e notebook hanno funzionalità sempre più sovrapponibili, fenomeno ancor più visibile se si parla di netbook. Se da un lato è frequente trovare sul mercato smartphone dotati di capacità di rete wireless Wi-Fi, esistono notebook che hanno integrata la connettività 3,5G segnando una sorta di scambio di ruoli. Secondo Gartner, dietro a ciò c’è un trend di convergenza che non va ignorato dalle aziende utenti. «In particolare per i riflessi che ha sull’organizzazione – spiega Monica Basso, research vice president di Gartner -. Non ha più senso, per esempio, che esistano suddivisioni di responsabilità tra It e ufficio acquisti aziendale su pc, telefonini e rapporti con l’operatore mobile. Meglio sarebbe considerare tutto ciò che è client computing come competenza esclusiva dell’It».

Malgrado la convergenza funzionale tra dispositivi, la frammentazione sul fronte delle tecnologie mobili è lontana dall’essere superata. «Nel mondo dei dispositivi smartphone non c’è alcuna standardizzazione di piattaforma paragonabile a quanto è accaduto nel mondo del pc. Non ci sono memmeno chiari segnali di una riduzione delle diversità – continua Basso -. I sistemi che oggi crescono di più, Apple e Rim BlackBerry, sono di tipo proprietario e con un fortissimo legame tra software e dispositivo. Poi c’è Windows Mobile che è un sistema portabile sull’hardware di costruttori diversi, come Htc o Samsung, ma che soffre di una minore velocità nell’introdurre innovazione». Gli Os di tipo open source (Symbian, Linux e il nuovo Android) danno ai costruttori un’ampia possibilità di scegliere cosa implementare mantenendo forti differenze tra dispositivi.

«Ad oggi, il mercato delle piattaforme smartphone è per circa il 60% rappresentato da sistemi open source, mentre Apple, Rim e Microsoft dividono il resto della torta – spiega Basso -. Il trend più significativo riguarda l’avanzata di Apple, che dal terzo trimestre 2008 ha sorpassato Windows Mobile. La previsione che facciamo da qui al 2012 è che nel mobile resterà un’elevata frammentazione. Le possibilità che la standardizzazione possa cambiare le cose è molto bassa».

Dall’e-mail alle applicazioni per le imprese

La piattaforma Rim BlackBerry ha giocato molto bene le sue carte nell’ambito professionale come pioniere nella tecnologia push e-mail, ma anche con la creazione di una architettura mobile “server based” che facilita gestione, sicurezza e il collegamento con i dati aziendali.

Per Alberto Bevilacqua, carrier relationship director della Vodafone Bu di Rim, il focus è oggi sulla mobilizzazione delle applicazioni: «Una strategia avviata negli ultimi due anni per andare oltre l’e-mail, verso nuovi mercati. Se da una parte il servizio e-mail mobile ha grande valore per gli executive o per le persone che hanno elevati livelli decisionali, la mobilizzazione delle applicazioni porta valore presso altre categorie di lavoratori». A trarne vantaggio è, per esempio, la forza vendita che ha bisogno di avere dati aggiornati sugli stock, prezzi e tempi di consegna. Il dispositivo mobile consente di portare il venditore più vicino al cliente, permettendogli di dare risposte in tempo reale e inserire immediatamente gli ordini, che si può tradurre in un maggior numero di visite e vendite.

Anche con le applicazioni, Rim mette a frutto la tecnologia push che «ci consente di garantire l’aggiornamento del server anche quando viene a mancare la copertura di rete – continua Bevilacqua -. Il server su cui si basa tutta l’infrastruttura Blackberry non è un’unità satellite, ma parte integrante della Lan aziendale. Il fatto che supporta sia la posta elettronica sia le applicazioni permette di semplificare le infrastrutture rispetto alle soluzioni concorrenti e migliorare la sicurezza. La piattaforma BlackBerry ha, inoltre, la capacità di comprimere i dati in modo significativo con vantaggi per l’esperienza utente e la banda di rete». Per sostenere lo sviluppo di applicazioni, Rim ha realizzato, in collaborazione con Microsoft, alcuni supporti per il porting delle applicazioni .Net. Nell’Enterprise Server di Rim viene integrato il tool BlackBerry Nds Studio che promette, anche ai non specialisti, di poter realizzare in modo visuale semplici applicazioni basate su form per fare interviste a clienti, compilare moduli di autorizzazione, realizzare cruscotti verso Sap e via dicendo. C’è inoltre la possibilità di integrare la localizzazione Gps.

Nell’abito dei nuovi strumenti mobile, il netbook è stato il fenomeno più significativo dall’introduzione dei palmari. Apparsi lo scorso anno per iniziativa di un solo costruttore (Asus con il modello eeePc) il netbook rappresenta oggi una genealogia di prodotti affermata, presente nei cataloghi di ogni costruttore. I netbook sono sistemi molto simili ai comuni notebook ridotti nelle dimensioni e nella potenza, salvo per ciò che riguarda la connettività: non di rado integrata con 3,5G. Proprio per questo aspetto, questi prodotti appaiono il trait d’union tra pc e smartphone. Al punto da poter essere proposti dai fornitori di telecomunicazioni secondo modalità commerciali tipiche del mercato mobile. Disponibili oggi con i sistemi operativi Linux e Windows Xp, i netbook potranno molto presto avere a disposizione nuove opzioni, a cominciare dai sistemi operativi Symbian e Android, permettendo così un’estensione delle applicazioni. È notizia recente il fatto che Nokia sia in trattative con Ecs per la produzione di un mini-notebook basato su Symbian. Gli sviluppatori di S60 avrebbero già completato il porting di Symbian sulla piattaforma Intel Atom specifica dei netbook. Oltre a Nokia, Google mira a consentire applicazioni sui netbook del proprio Android. La società starebbe collaborando con alcuni costruttori interessati.

Più sicurezza per Windows Mobile

In arretramento nelle quote di mercato a causa principalmente dell’avanzata di Apple, Microsoft ha recentemente puntato al rinnovamento della propria piattaforma mobile con l’introduzione, al recente 3Gsm World Congress di Barcellona, della nuova versione 6.5 della piattaforma Windows Mobile.

Cosa è cambiato? Microsoft ha lavorato per ottenere maggiore sicurezza per minimizzare il danno che può derivare dalla perdita di un telefonino, che è oggi da considerare alla stregua di un hard disk, pieno di dati riservati, spiegano i portavoce di Microsoft. È stato fatto molto lavoro per rendere le applicazioni sulla 6.5 più “business friendly” e consentire integrazioni con il VoIp, per esempio, per ricevere chiamate tramite il centralino dell’ufficio.

Le nuove funzioni avanzate di comunicazione permettono a Window Mobile di essere utilizzato anche su dispositivi di nuova concezione come apparati mobili da videoconferenza.

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