Disponibilità dei dati: backup to the future

Per Francesca Cieloscuro di CommVault i problemi della conservazione dati nascono da lontano. Risolverli significa cortocircuitare alcuni percorsi viziosi.

Senza la disponibilità dei dati, si sa, il business si ferma. O magari rallenta e diventa più complesso. Fa lo stesso. Eppure oggi si verificano problemi legati alla disponibilità. Se un banale problema tecnico, a volte, può impedire l’accesso ai dati di produzione, è fondamentale che le aziende dispongano di un processo adeguato di backup.
Ma ne dispongono davvero?
Alcuni argomentano che la causa dei problemi legati al backup è dettata dal fatto che i datacenter sono divenuti ancora più business critical e complessi, altri suggeriscono che il problema risieda in policy e sistemi di backup isolati, che a lungo andare generano difficoltà e un aumento dei costi.

Francesca Cieloscuro, Country Sales Director di CommVault, ha un’opinione diversa: «Le principali motivazioni dei problemi di backup a mio parere derivano da un mix di pianificazione, ricerca, automazione e training insufficienti, oltre a investimenti non adeguati. Le complessità che emergono per via di insufficienti pianificazione e ricerca spesso sono correlate a crescita organica e team di lavoro oberati. La battaglia per risolvere problemi urgenti si concretizza nell’acquisto di soluzioni puntuali che generano un circolo vizioso, dato che più prodotti individuali richiedono maggiore tempo di gestione. Il risultato è che i team di It management si trovano a utilizzare strumenti complessi, difficili o impossibili da automatizzare che aumentano il carico di lavoro delle persone che sono più portate a commettere errori».

Anche quando si dedica del tempo alla ricerca di soluzioni appropriate, spesso ci si focalizza sul dettaglio e non sull’ambiente nel suo complesso.
Il backup deve essere visto come parte integrante della strategia di data management che traccia un link diretto tra protezione e valore del dato.

Per Cieloscuro dottare un approccio misto al backup, dove snap, replica e tiered storage svolgono un ruolo, potrebbe sembrare un suggerimento favorevole ai prodotti individuali, ma non lo è: «l‘automazione può ridurre drasticamente l’errore umano, quindi i vantaggi derivanti dall’utilizzo del software per gestire operazioni di protezione dell’hardware, come gli snapshot, e integrare questa funzionalità con backup e deduplica tradizionali dovrebbe essere assodato».

Tutto questo può sembrare complesso e costoso, ma una spesa appropriata, per la manager è fondamentale: «Nonostante i budget siano ridotti, la mancanza di investimenti in backup e recovery efficaci serve solo a limitare la sicurezza sulle informazioni aziendali più preziose. Allocare fondi significativi per archiviare gli snapshot per un anno su dischi tier one potrebbe sembrare una buona idea anche se non conveniente da un punto di vista economico. La realtà è che un investimento modesto in software e formazione sarebbe molto più idoneo».

Come sintesi del pensiero di Cieloscuro, si può dire che la tecnologia per un’efficace protezione dei dati esiste e non è costosa quanto si crede.

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