Diritti in Internet: rapporto di parità tra Francia e Italia

Italia e Francia hanno firmato una dichiarazione congiunta sui diritti in Internet. La firma è avvenuta il 28 settembre all’Assemblea nazionale di Parigi, e l’hanno apposta Laura Boldrini, Presidente della Camera italiana, e Claude Bartolone, Presidente dell’Assemblée Nationale francese.
Non mi trovo d’accordo con chi sostiene che per tutelare Internet è necessaria l’assenza di regole”, ha detto la Boldrini presentando l’accordo. “Le regole già ci sono, ma sono dettate o dai grandi soggetti economici, che hanno di mira naturalmente il loro esclusivo tornaconto economico, ovvero da Stati che ne vogliono imbrigliare e limitare l’accesso come luogo di emancipazione e partecipazione democratica”.

La dichiarazione congiunta parte da due diverse azioni, quella italiana e quella francese, contemporanee ma diverse nel metodo. “Voi italiani avete sottoposto un progetto agli internauti, partendo dai loro spunti per redigere un testo”, ha detto Bartolone; “la nostra commissione ha redatto una dottrina globale che eviti i rischi d’incoerenza e contraddizione delle leggi”. Sono precisazioni, quelle del Presidente, che fanno probabilmente riferimento a precedenti interni alla Francia, quali l’antipirateria di Hadopi e la stessa Concertazione pubblica Ambition numérique più che ad un confronto con il metodo del Boldrini/Rodotà.
Oltre a tenere il suo attuale ruolo istituzionale, Bartolone è candidato alla presidenza della ricchissima Regione Ile de France (area parigina). Le elezioni, che si terranno nel prossimo dicembre, comprendono una riorganizzazione per accorpamento delle regioni francesi.

Chiarezza, concorrenza, formazione
Scorrendo il testo dell’accordo congiunto firmato, le due commissioni chiedono un rafforzamento dei diritti e delle garanzie delle persone nei confronti delle piattaforme, in particolare il diritto di ricevere informazioni chiare e semplificate sul loro funzionamento. Le piattaforme devono anche favorire, nel rispetto del principio di concorrenza e innovazione, le condizioni per una adeguata interoperabilità delle principali tecnologie, funzioni e dati con altre piattaforme.
Tra gli altri punti di convergenza c’è il controllo delle posizioni dominanti, il monitoraggio di chi raccoglie dati e l’indispensabilità dell’educazione al digitale.
Le due commissioni ricordano che le regole del pluralismo e della concorrenza si applicano anche all’universo digitale, prevenendo i rischi di concentrazione e sanzionando gli abusi di posizione dominante che potrebbero commettere alcuni attori, in particolare attraverso l’uso di algoritmi per la creazione di classifiche.

Open data, net neutrality e diritto d’autore
Il testo Boldrini/Rodotà è noto da luglio, mentre il rapporto francese Paul/Féral-Schuhl sarà reso disponibile in ottobre, probabilmente verso metà mese.
Francesca MusianiIn Francia, nella commissione parlamentare specifica sul digitale (Commission de réflexion sur le droit et les libertés à l’âge du numérique), tra gli esperti non politici opera la ricercatrice italiana Francesca Musiani.
Il rapporto sarà un tomo di circa 300 pagine, suddiviso in cinque parti”, ci ha detto Francesca Musiani, “con spazi per net neutrality, privacy e soprattutto open data”, un argomento sul quale i transalpini stanno facendo molto e molto in fretta.
Stiamo completando l’ultima parte, che tratta di internet come bene comune”, spiega Francesca; “va legata bene con il diritto d’autore, un compito non immediato vista l’importanza degli attori che ne sostengono una visione classica, conservatrice”. Attendiamo la stesura definitiva.

 

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