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Digital procurement: quando il modello Amazon taglia la coda lunga

All’approssimarsi dell’evento digitale Amazon Business Exchange 2020, ABX (6 e 7 ottobre), abbiamo intervistato Gerardo Di Filippo, Head of Amazon Business Italia, per capirne di più sullo scenario del procurement italiano, sulla reale trasformazione digitale delle aziende italiane, sui servizi che si possono implementare per rendere più fluida la funzione acquisti delle aziende.

ABX, dicevamo, quest’anno sarà un evento fully digital, ed è importante che sia così, a incarnare ancora meglio un percorso di trasformazione in atto di una funzione acquisti aziendale che è tradizionalmente legata e vocata a procedure offline.

Ci abbiamo lavorato  tanti mesi per organizzare questo evento digital – ci spiega Di Filippo – che l’anno scorso si è tenuto a Londra. Un evento online che servirà a dire che il digital procurement vale ancora di più di quello che si possa pensare“.

Nelle pieghe delle relazioni tecniche e delle testimonianze di ABX 2020, intuiamo, ci sarà il percorso di evoluzione proposto dal modello Amazon, con un’apertura mentale su possibilità e nuovi schemi di funzionamento aziendale.

Digital procurement e oltre

Iniziamo con il ribadire cosa è Amazon Business. Di fatto, è un marketplace, un negozio online che serve milioni di professionisti, sulla scorta dell’esperienza affermatasi da Amazon per il settore privato.

Quindi i pilastri di offerta sono selezione vasta di prodotti, prezzi competitivi, comodità di acquisto, ripensati tutti per un utente aziendale.

Ma forse anche dire marketplace è riduttivo, osserva Di Filippo: “qui siamo nel vero procurement. Pensiamo per esempio alla possibilità di inserire gruppi di approvazione nello strumento per la decisione di acquisto“.

In questa logica, tipicamente cloud, Amazon Business diventa uno spazio digital in in cui i decisori aziendali intervengono come se la piattaforma fosse in azienda.

Serve avere adesso un cloud per gli acquisti così ottimizzato? Eccome, per Di Filippo, che ci cita uno studio recente, che dice che il 60% dei responsabili ufficio acquisti e dei Chief Procurement Office, chiede a gran voce “che ci siano intelligenza artificiale e machine learning a supportarli per prendere adecisioni migliori e tempestive” e, sostanzialmente, “per far cambiare la percezione dell’ufficio acquisti in azienda mero esecutore a portatore di valore“.

L’ufficio acquisti come portatore di valore

Per far sì che in azienda la funzione acquisti salga di livello serve un’iniezione tecnologica, che è quella che porta Amazon Business. “Tra le innovazioni che apportiamo alla funzione acquisti – spiega Di Filippo – ci sono le nostre conoscenze di machine learning, che utilizziamo in maniera continuativa per prevedere la richiesta dei prodotti e ridurre i costi di stoccaggio e migliorare la performance dei centri di distribuzione. Così si diminuisce il costo per l’utente finale“.

Il machine learning, in sostanza, propone in modo automatico i prodotti agli uffici acquisti.

Il panorama è fatto da oltre 250 milioni di prodotti, suddivisi in oltre 20 categorie. Parliamo, per esempio, di prodotti informatici, sistemi wireless, strumenti professionali, forniture da ufficio, memorie, financo sistemi di aria condizionata per le aziende.

Prodotti specifici per il business selezionati sulla base dell’analisi dei bisogni aziendali. “Amazon Business – spiega Di Filippo – nasce proprio con questo approccio. Abbiamo  capito che molte aziende compravano normalmente su Amazon. Ci siamo resi conto che c’era un gap da colmare“. E non solamente selezionando prodotti per aziende, ma aggiungendo servizi.

amazon business

Modello Amazon evoluto

Per farlo, spiega Di Filippo, “Offriamo servizi come la ricezione della fattura digitale su SDI, creiamo gruppi di acquisto, diamo strumenti di reportistica, garantiamo l’integrazione eprocurement, e forniamo il servizio Amazon Business Prime“.

Come risultato si ha che, stando ai dati forniti da Di Filippo, il 50% delle aziende FTSE MIB oggi sono clienti Amazon Business.

E la Pubblica Amministrazione può utilizzare il digital marketplace? “In Italia – spiega Di Filippo – non può ancora acquistare su Amazon Business, non supportiamo la fattura PA. Ma ci stiamo lavorando“.

Il mercato business italiano, quindi, si è mostrato pronto. Il servizio Amazon Business Prime è partito nel Regno Unito, Germania e Francia, ma subito dopo è atterrato in Italia e Spagna. Il prodotto è simile a Prime in versione consumer, con spedizioni veloci a tanti indirizzi, le spedizioni sono illimitate, con funzionalità specifiche per il business come guided buying e strumenti di reportistica avanzata.

È utile in particolare per le aziende che applicano lo smart working: l’ufficio acquisti centralizzato può gestire l’invio del materiale a casa dei dipendenti.

Un esempio citato da Gerardo Di Filippo è quello di Schindler, che a inizio lockdown, con Amazon Business Prime ha messo i propri 300 dipendenti in condizione di lavorare nel giro di 24 ore.

Servizi di reportistica avanzata per riconciliare le spese  con il budget e per prendere decisioni per il consolidamento degli acquisti completano il quadro.

La coda lunga degli uffici acquisti

In tal senso Amazon Business sostituisce gli strumenti esistenti negli uffici acquisti?

Il nostro obiettivo – spiega Di Filippo – è che le aziende dedichino tempo ad attività a valore aggiunto. Affrontiamo l’annoso caso della coda lunga: tanti acquisti e frammentati con tanti fornitori. Sommati, fanno solamente il 20% della spesa, ma con l’80% dei fornitori. Noi consentiamo di consolidare la lunga coda degli acquisti su un unico strumento“.

In questo senso, per un’azienda piccola Amazon Business potrebbe anche essere anche lo strumento definitivo, per tutti gli acquisti.

Lo si capisce anche dagli sviluppi futuri lato digital che avrà Amazon Business. Oltre a quelli attesi sul fronte dei rapporti con la pubblica amministrazione, ci spiega Di Filippo, “ci saranno strumenti di integrazione sul fronte della fatturazione. Per il mondo dei pagamenti abbiamo introdotto l’addebito diretto in conto corrente e stiamo sperimentando il pagamento a termine. La fattura elettronica è già integrata con lo SDI. Rafforzeremo l’integrazione digitale“.

 

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