Datacenter, consumi in regola

Alcuni consigli per ridurre il fabbisogno energetico, risparmiare sui costi di alimentazione, abbassare il livello delle emissioni e vivere felici.

C’è chi ha calcolato che nel 2006 un datacenter medio abbia consumato ogni giorno la stessa energia erogata dalla combustione di circa cento barili di petrolio.

Il dato, eclatante, rimette sul piatto un tema più volte affrontato quest’anno, quello del controllo e della riduzione dei consumi dei grandi centri dati, in cui lavorano, oltre a decine di persone, server, dispositivi di storage e di rete.

In relazione all’argomento, la società americana 3Par (presente con sedi anche in Europa: Inghilterra e Germania), che realizza sistemi di utility storage, ha stilato un decalogo, attinendosi al quale, sostiene, i Cio potrebbero conseguire sostanziosi risparmi nella gestione del datacenter già nel corso del prossimo anno.

3Par, infatti, pensa che così facendo si possano tagliare del 50% i costi operativi, specie se si adottano tecnologie che consentono il risparmio energetico e se si aderisce a programmi ambientali.

Di seguito, il decalogo, punto per punto.

Ridurre le necessità di alimentazione dei sistemi di storage e di raffreddamento delle apparecchiature ottimizzando (nel senso di un migliore sfruttamento) delle capacità dei dischi presenti nel datacenter, utilizzando la leva del provisioning.

Ottimizzare la capacità necessaria per le operazioni di data protection e di disaster recovery, sfruttando le leve delle tecnologie di replica e di copia.

Ridurre il consumo di energia, e quindi gli importi delle bollette, installando server di nuova concezione.

Ottimizzare spazi e consumi agendo sulla leva delle tecnologie di virtualizzazione.

Selezionare i produttori che utilizzano per i propri sistemi tecnologie di assorbimento termico e di riduzione dei consumi.

Programmare una transizione a un ambiente di utility computing, in cui la virtualizzazione dei server e dello storage costituiscono il perno per migliorare lo sfruttamento delle risorse esistenti, semplificando, anche la gestione delle infrastrutture.

Stabilire una relazione proattiva con l’utility fornitrice di energia elettrica vagliando, assieme, le vie per migliorare la gestione del consumo delle infrastrutture.

Ridurre ove possibile i costi legati agli spostamenti sulle lunghe distanze, sfruttando le possibilità date dalle tecnologie di videocomunicazione. Lo scopo è quello di contenere le emissioni di gas nocivi per l’ecosistema ambientale.

Adottare macchine a bassa emissione gassosa per la propria flotta aziendale. Ove possibile, incentivare sistemi di sposamento collettivo per i dipendenti della propria azienda.

Acquistare carbon credit (ossia le unità di scambio equivalenti a una tonnellata di anidride carbonica) per compensare le emissioni che si continuerà a generare con il proprio lavoro.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome