Da un paradigma Ict a un paradigma digitale, come cambia il Rapporto Assinform

Protagonista a partire dal prossimo Rapporto a cura dell’Associazione italiana, il Global Digital Market prenderà in analisi 4 macroaree contemplando dispositivi e sistemi, software e soluzioni, servizi Ict, contenuti digitali e pubblicità online.

Dall’Ict market al Global Digital Market.
Prossima ad abbandonare la misurazione del mercato Ict così come l’abbiamo intesa fino a oggi, la composizione del mercato analizzato da Assinform nel suo consueto Rapporto annuale avrà una diversa connotazione.

Lo ha annunciato il presidente dell’Associazione italiana per l’Information technology, Paolo Angelucci, nel corso della presentazione del 43esimo Rapporto Assinform per il quale, con l’introduzione di una diversa composizione del mercato Ict «con componenti che esistono già da tempo, ma che ora vi entreranno a far parte a pieno titolo», vedrà l’attuale valore pari a poco più di 58 miliardi di euro crescere a quota 69,3 miliardi, per un decremento del 2,2% più ridotto dell’attuale -3,6% evidenziato negli ultimi dati.

Come?
Semplicemente allargando a quattro macroaree quello che, sotto l’unico capello di Global Digital Market, racchiuderà dispositivi e sistemi; software e soluzioni; servizi Ict in generale; contenuti digitali e pubblicità online.

Gli stessi che, analizzati da Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetConsulting, hanno permesso di leggere meglio un settore “a geometria variabile”, «dove l’avvento dei tablet e l’affermarsi del paradigma del cloud computing tendono ad allargare il perimetro di un mercato che, di per sé, evidenzia il passaggio da un paradigma Ict a un paradigma digitale».

Con una precisazione più che doverosa, «perché riaggregando in chiave di economia digitale la “vecchia” Ict non se ne ottiene una crescita, bensì l’evidenza di una serie di divari tra prodotti e servizi tradizionali che tendono ad avere un andamento negativo e prodotti e servizi innovativi il cui andamento è opposto».

Trionfo, dunque, di e-reader (+718% i risultati registrati nel 2011 rispetto all’esercizio precedente) e non solo di tablet (+124,8%) e smartphone (+33,6%), rispetto a telefoni cellulari e pc laptop in decrescita, rispettivamente del 29,5% e del 18,3%.

Nel software applicativo la nuova classificazione contempla ora le piattaforme per la gestione Web (+1,7%), l’Internet delle cose (+9,9) accanto a più tradizionali soluzioni orizzontali e verticali (-1,6%).

Tutti in crescita, invece, i neo assunti contenuti digitali e pubblicità online, dove gli incrementi riportati dall’analista di NetConsulting viaggiano, rispettivamente, su percentuali pari a 5,8 e 12,5%.

Ciò detto, per Capitani: «Non è solo questione di crescere o meno ma di quali saranno i fattori che genereranno incrementi all’interno del nostro mercato di riferimento tenendo conto che, l’era digitale apre a nuove e numerose aree di business di cui le aziende italiane stanno ancora facendo scarso uso e che la nostra economia si potrà rilanciare solo attraverso un uso più intensivo e strategico di tutti gli strumenti che fanno parte del nuovo universo digitale».

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