Home Interviste CSR, Healthy Virtuoso: fare welfare è il nostro business

CSR, Healthy Virtuoso: fare welfare è il nostro business

Responsabilità sociale di impresa, in inglese CSR: è la sfida del momento (e del futuro) con cui dovranno fare i conti tutte le organizzazioni, e il mondo It non fa certo eccezione. Intervistiamo per voi i leader di settore, svelandone strategie, impostazioni e focus d’azione. La tecnologia al servizio di società più eque ed inclusive non è uno slogan privo di contenuti, ma un obbiettivo concreto.
Del resto le aspettative dei cittadini sono elevate e impossibili da ignorare:
una ricerca del World Economic Forum realizzata assieme a Ipsos ha svelato che l’86% delle persone intervistate vorrebbe miglioramenti significativi in termini di inclusività ed equità sociale.
01net ha quindi deciso di intervistare le aziende più prestigiose del mercato It, chiedendo loro in che modo è cambiato il loro modello di business per accogliere queste importanti istanze.

Ha risposto alle nostre domande Andrea Severino, ceo e founder di Healthy Virtuoso, piattaforma per il miglioramento dello stile di vita dei dipendenti delle aziende.

La Corporate Social Responsibility sta determinando importanti cambiamenti nel modo di operare e produrre delle organizzazioni. Etica e profittabilità sono ancora temi opposti, oppure possono convivere con successo?

Le realtà che viviamo nel nostro mercato di riferimento ci confermano l’assoluta necessità di una convivenza fra etica e profittabilità.

Necessità che si attualizza con successo in aziende con i business più diversi fra loro ma che trovano nell’attenzione alle risorse umane il punto di convergenza, soluzione e risposta a tale quesito.

Essere inclusivi e aperti ad ogni tipo di minoranza: un’affermazione che, in passato, è stata più dichiarazione di principio che concreta realtà. Quali sono le vostre policy da questo punto di vista?

La migliore policy è non avere policy. Essere coscienti che scrivere l’inclusività e l’apertura alle minoranze vuol dire già categorizzare e segmentare le persone.

Partiamo dal principio “open mind means open life”.

Andrea Severino, ceo e founder di Healthy Virtuoso
Andrea Severino, ceo e founder di Healthy Virtuoso

Parlare di responsabilità sociale sarebbe impossibile senza riflettere sull’integrazione con le comunità in cui le società operano. Che progetti avete per il nostro Paese?

In Healthy Virtuoso ci occupiamo di migliorare gli stili di vita del personale delle nostre aziende clienti attraverso meccanismi premianti di costante progresso, il che comporta benessere individuale e collettivo. Sfumare il confine fra vita professionale e vita privata. Guadagnare consapevolezza del proprio voler star bene con se stessi e con gli altri.

Integrarsi, dunque, con il mondo che ci circonda a partire dal lavoro quale esperienza positiva e qualificante.

Il welfare aziendale, molto sviluppato nelle nazioni del nord Europa, ha fatto fatica ad affermarsi in modo organico in Italia. Nelle vesti di leader It, in che modo agevolate la vostra forza lavoro?

L’obiettivo di accrescere il benessere sui luoghi di lavoro e fare dunque welfare è il nostro business.

Applichiamo prima di tutti su noi stessi questi principi e questi approcci al lavoro; siamo laboratorio di ciò che poi progettiamo e realizziamo sul mercato.

In ultimo, impossibile non parlare di sostenibilità ambientale, anche alla luce della COP26 e della fortissima sensibilità sulle tematiche da parte dell’opinione pubblica. Come avete progettato la vostra roadmap per ridurre la vostra impronta ecologica?

Orientiamo i programmi di reward aziendale verso azioni qualificate di charity e definiamo specifici modelli di SROI per rendere misurabile ogni sforzo di sostenibilità ambientale nostro e dei nostri clienti.

Healthy Virtuoso è primo attore di sostenibilità nel quotidiano: per ogni dipendente che partecipa a un nostro programma aziendale piantiamo un albero e invitiamo l’azienda a fare altrettanto certificando tale sforzo sia a beneficio dei bilanci di sostenibilità sia promuovendo ulteriori specifici interventi a vantaggio del mondo not-for-profit.

Orientiamo i programmi di reward aziendale verso azioni qualificate di charity e definiamo specifici modelli di SROI per rendere misurabile ogni sforzo di sostenibilità ambientale nostro e dei nostri clienti.

Grazie alla collaborazione con i nostri clienti, stiamo inoltre organizzando numerose attività tramite cui, grazie all’impegno dei propri dipendenti, vengono effettuate iniziative di Corporate Social Responsability, come ad esempio avvenuto con Giuffrè Editore, dove, grazie a una competizione di un weekend tra i dipendenti, l’azienda ha effettuato un’importante donazione a favore del popolo ucraino sulla base del numero di passi registrati tramite l’app.

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