Cresce verso l’alto la gamma di server Fujitsu Siemens

Una nuova architettura che si estenderà fino ai futuri mainframe contraddistingue la prossima generazione di macchine Unix ad alte prestazioni ed elevata disponibilità. I prossimi rilasci rappresentano il primo passo verso l’autonomic computing.

Fujitsu Siemens rivendica un ruolo da protagonista della tecnologia nel mercato dei server di fascia alta. La società, infatti, ha annunciato la roadmap dei prossimi rilasci basata sulla quinta generazione dei processori Sparc64, illustrando la nuova architettura per gli ambienti di business critical computing.

L’extended architecture è in parte stata applicata già ai server PrimePower 650 e 850 resi disponibili di recente, ma ancora basati sugli Sparc64 IV annunciati a gennaio del 2001. Con gli Sparc64 V, invece, si raggiungeranno nuove potenze da 1,3, 2 e 2,5 GHz. A parte la capacità di clock, però, i nuovi server presenteranno caratteristiche di robustezza particolari, anche grazie all’impiego della tecnologia RAS (Reliability, Availability, Serviceability) di classe mainframe. Non è un caso, anzi. L’intenzione, come ha spiegato Joseph Reger, Cto di Fujitsu Siemens, è quella di estendere la nuova architettura fino alla futura generazione di mainframe, anche allo scopo di salvaguardare gli investimenti in applicazioni, che potranno estendersi all’interno dell’impresa anche su macchine relativamente più piccole. Peter Jilek, vice president Enterprise Products di Fujitsu Siemens Computer, ha comunque ribadito: “Siamo e restiamo fortemente motivati sul mercato dei mainframe, che continuiamo a sviluppare”, così come ha rivendicato una certa indipendenza rispetto a Fujitsu, nella proposizione di tecnologie best of breed a contorno. Nello specifico, il manager ha fatto riferimento a un accordo con Emc per lo storage, pur sottolineando i nuovi sviluppi in questo ambito da parte della propria società.

Basati su un’architettura SMP, i nuovi server saranno disponibili per ambienti Solaris 8 o 9 a partire dal febbraio 2003 e potranno scalare da 4 a 128 microprocessori. In termini di prestazioni, i miglioramenti riguardano la potenza, come sottolineato, e anche la capacità di crossbar, che dai 57,6 GB/sec dei modelli attuali passa a 133 GB/sec, e quella di I/O, che supporta ogni tipo di architettura, dalla SCSI a Infiniband.

Michael Peikert, director product marketing Unix, ha presentato i tre modelli previsti, siglati rispettivamente 900, 1500 e 2500 e che forniscono le peculiarità dell’architettura estesa di Fujitsu Siemens Computers. In particolare, il manager tedesco ha posto l’accento sulle caratteristiche di partizionamento, oltre a quelle già menzionate di robustezza. Con l’architettura Xpar (Extended Partitioning), le nuove macchine combinano praticamente tutti i concetti di partizionamento previsti sul mercato. Inoltre, permettono un impiego ottimizzato delle risorse. Per i service provider, ma non solo, una funzionalità molto interessante è rappresentata, infine, dalla possibilità di misurare l’effettivo utilizzo della capacità. Grazie alla funzione Escod (Enhanced Server Capacity on Demand), per esempio, si può misurare quando la Cpu è usata e da quale utente o per quale applicazione. Si possono configurare diversi parametri, abbinati a un sistema di reporting accurato, studiato per la fatturazione di servizi.

Al top della gamma si posiziona PrimePower 2500, da 64 o 128 processori, che garantisce un elevata disponibilità di classe mainframe al 99,999%. Prestazioni che, abbinate anche alle capacità di partizionamento dinamico, lo rendono adatto ad ambienti di server consolidation, data warehouse e Asp.
Le elevate capacità di clustering aumentano ulteriormente la scalabilità, la flessibilità e la robustezza della nuova proposta Fujitsu Siemens.

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