Costolo, Twitter: minimizza la censura e punta il dito contro Google

Il Ceo di Twitter spiega cosa non va in “Search Plus Your World”. Poi parla di censura e precisa che Twitter si adopererà solamente in seguito all’ordine di un giudice, come prevede la legge, ma non metterà in essere attività censorie di sua spontanea volontà.

La nuova modalità di ricerca “Search Plus Your World“, recentemente lanciata da Google sul mercato statunitense ma non ancora sbarcata in Italia, non farebbe gli interessi dell’utente. E’ quanto ha dichiarato il Ceo di Twitter, Dick Costolo, rintuzzando le polemiche che si erano susseguite nelle scorse settimane. Secondo Costolo, egli stesso ex dipendente di Google, il colosso di Mountain View avrebbe modificato il comportamento del suo motore di ricerca favorendo l’integrazione con i profili e le informazioni pubblicate sul suo social network Google+. “Google dovrebbe mostrare i risultati delle ricerche che sono d’interesse per gli utenti”, ha sentenziato Costolo sostenendo che i crawler del motore di ricerca fondato da Larry Page e Sergey Brin avrebbero già indicizzato qualcosa come 300 miliardi di pagine Twitter. Google, sempre secondo Costolo, avrebbe quindi tutti i dati di cui ha bisogno per includere i “cinguettii” degli utenti di Twitter nelle “SERP social” della versione rivista del suo motore.

Costolo ha dichiarato, però, che indipendentemente da ciò che stanno facendo Google e Facebook, Twitter sta crescendo ad un ritmo esponenziale. Mai il social network avrebbe avuto un numero di utenti attivi come quello segnato in questi giorni (circa 100 milioni). Secondo la visione di Costolo, quindi, i tre social network (Facebook, Twitter e Google+) possono coesistere ed avere successo grazie alle singole specificità.

In merito a “Search Plus Your World”, i responsabili di Google avevano gettato acqua sul fuoco chiarendo che si tratta di una modalità di ricerca accessoria che non modifica il comportamento del motore e che può essere usata a richiesta dell’utente. Da Google sono state rinviate al mittente anche le accuse di voler minare la concorrenza: dal quartier generale di Mounatin View, si dice che le porte per Twitter, così come per altre società che volessero collaborare, sono sempre aperte.

Per quanto riguarda l’applicazione di politiche di censura da parte di Twitter, Costolo ha voluto liberare il campo dagli equivoci: la società non tapperà la bocca a nessuno. Il CEO dell’azienda ha voluto precisare che Twitter si adopererà solamente in seguito all’ordine di un giudice, come prevede la legge, ma non metterà in essere attività censorie di sua spontanea volontà. Costolo ha confermato che Twitter ha a disposizione le risorse tecniche per bloccare la visualizzazione di determinati contenuti in una determinata nazione ma la censura avverrà solo a seguito di una sentenza. “Vogliamo fare in modo che i contenuti restino a disposizione di quante più persone possibile”, ha aggiunto.

A proposito della mancata adesione alla protesta contro i provvedimenti SOPA e PIPA, Costolo ha evidenziato il ruolo che Twitter ha rivestito nel fungere da cassa di risonanza. “Quando hai un amplificatore come Twitter, non togli le batterie al microfono”, ha chiosato.

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