Uno studio di DataCore Software evidenzia una propensione alla virtualizzazione, limitata però da perplessità sui costi. Sei intervistati su dieci non utilizzano tecnologie Flash/Ssd.
Un sondaggio condotto da DataCore Software su 477 professionisti It rivela che le aziende sono propense a virtualizzare le loro applicazioni mission critical, ma anche che i costi legati allo storage e i problemi di prestazioni nell’I/O rimangono ostacoli significativi al raggiungimento dell’obiettivo.
La terza State of Virtualization Survey annuale svela che Sql Server, Exchange, SharePoint, Oracle e Sap sono le più diffuse applicazioni di primo livello prese in considerazione per il consolidamento.
Al tempo stesso, le difficoltà di integrazione legate alle memorie Flash e ai dischi allo stato solido (Ssd) sono tra i principali fattori che scoraggiano l’impiego di queste tecnologie veloci con i carichi di lavoro virtualizzati e con i programmi di virtualizzazione dei desktop (Vdi) più sensibili ai tempi di latenza.
Al sondaggio hanno partecipato professionisti It di tutto il mondo: il 56% in strutture con meno di 1.000 dipendenti, il 23% in realtà con un numero di dipendenti compreso tra 1.000 e 5.000, e il 21% in da strutture con più di 5.000 dipendenti. La capacità media gestita è di 234 terabyte.
Il 44 per cento degli intervistati sostiene che i costi sproporzionati dello storage si sono rivelati un “serio ostacolo” o “in qualche modo un ostacolo”, impedendogli di aumentare la virtualizzazione dei carichi di lavoro.
Il 42% degli intervistati ha sostenuto la stessa cosa riferendosi al degrado delle prestazioni o all’impossibilità di soddisfare le aspettative prestazionali.
I budget per lo storage It hanno subito un leggero rallentamento tra il 2012 e il 2013. Più della metà degli intervistati ha affermato che le spese per lo storage sono rimaste stabili, ma il 20% ha dichiarato che il loro budget è stato ridotto.
E mentre nel 2012 il 38% aveva sostenuto di avere speso di più rispetto all’anno precedente, solo il 30% ha sostenuto quest’anno la stessa cosa.
Lo storage continua a essere la fetta più grande degli investimenti nei progetti di virtualizzazione. Questi riguardano sia i server sia i desktop. Il 52% degli intervistati ha sostenuto che lo storage rappresenta più del 25% del loro budget di virtualizzazione.
Alle strutture It lo storage nel cloud pubblico non sembra piacere molto. Otto intervistati su dieci hanno detto di non utilizzare offerte di questo genere, e questo è curioso vista l’attenzione che da qualche tempo viene rivolta alle opzioni di cloud pubblico.
Nonostante l’incredibile attenzione che il settore rivolge alle tecnologie allo stato solido, un intervistato su due dice di non prevederne l’utilizzo nei progetti di virtualizzazione.
Alla domanda su quali tipologie di storage siano presenti nei loro ambienti, quasi sei intervistati su dieci hanno dichiarato di non utilizzare per nulla tecnologie Flash/Ssd.
Per il ceo di DataCore, George Teixeira «lo storage è il grande problema che i professionisti It oggi si trovano ad affrontare. Il valore e la necessità di virtualizzare le applicazioni critiche sono ormai ben riconosciuti, ma l’impennata dei costi per lo storage e le prestazioni imprevedibili dei carichi di lavoro nei progetti di virtualizzazione e consolidamento continuano a ostacolarne il progresso».
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