Cosa succede se i big data stagnano

Secondo una ricerca commissionata da SoftwareAg a Vanson Bourne, nonostante i manager siano consapevoli che una maggiore visibilità sui processi interni e le analisi dei dati in tempo reale conducano ad un miglioramento operativo, non padroneggiano ancora le soluzioni necessarie per renderle concrete.

Fra giugno e luglio 2014 Vanson Bourne ha intervistato 750 manager di aziende con fatturato superiore ai 500 milioni di dollari all’anno.

La ricerca ha riscontrato che le aziende riconoscono l’importanza di assumere rapidamente decisioni operative basandosi su analisi dei dati in tempo reale. Non a caso, il 74 per cento dei decision maker concorda sul fatto che una maggiore visibilità sui processi interni è in grado di condurre a miglioramenti operativi. Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo risulta ancora una sfida:

L’87% degli intervistati ha dichiarato che è importante essere in grado di assumere decisioni operative rapidamente, ma lo stesso numero circa (l’85%) continua a riscontrare le medesime problematiche non essendo in grado di utilizzare i propri dati con sufficiente rapidità.

Gli elementi che influiscono sulla rapidità decisionale operativa comprendono: mancate opportunità di guadagno (41 percento), scarsa capacità decisionale (37 percento) e incapacità di prevedere modelli futuri (27 percento).

Solamente un quarto (26%) degli intervistati ritiene che la propria divisione IT stia supportando le loro esigenze riguardanti l’analisi dei dati in tempo reale.

Nonostante le aziende desiderino un numero di dati sempre maggiore al fine di disporre di analisi complete, solo un intervistato su cinque ritiene che i propri dati siano affidabili, accurati e completi, e la maggior parte delle aziende non è in grado di lavorare i dati (57%), eseguire analisi approfondite (61%) o utilizzare quelli generati in tempo reale (68%).

La ricerca ha rilevato che dal luglio 2013 al luglio 2014 le aziende hanno aumentato del 21% in media gli investimenti nella raccolta e nell’analisi dei dati, ma anche che questi sono destinati a crescere significativamente entro il 2016, raggiungendo il 23%.

 

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