Con Pentapolis le aziende parlano di sostenibilità

Hp, Microsoft Philips e Telecom tra le aziende che hanno partecipato al convengo di Pentapolis sulla responsabilità sociale d’impresa Etica, profitti e tecnologie…

Con una serie di convegni organizzati in diverse città italiane, l’associazione Pentapolis ha coinvolto le aziende per parlare di Csr, ovvero di Corporate social responsibility, o responsabilità sociale d’impresa. L’associazione nasce a gennaio 2006 con l’intento di parlare di sviluppo sostenibile e di far nascere tra le società italiane una nuova cultura d’impresa, che coniughi etica e profitto.
Ottima occasione per sbirciare con i responsabili delle imprese intervenute cosa accomuna tecnologia e responsabilità sociale.

It e natura entrano in simbiosi con Hp
Hp ha già realizzato in Valle d’Aosta il progetto Vinces (Val d’Aosta Internet network community enterprise and school) per la diffusione della banda larga su un territorio montano dalle caratteristiche geografiche difficili, grazie a una connessione satellitare Wan e a una decina di isole polifunzionali sparse in tutta la valle, con servizi informativi, turistici e amministrativi. Il progetto, finanziato per otto milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale, mira a superare il digital divide e promuovere localmente gli investimenti Ict. Sempre in Val d’Aosta, la tecnologia Rfid è, invece, il cuore della nuova guida multimediale nel parco naturale del Mont Avic, che è stato coperto con un’ottantina di Tag Rfid attivi fino a 30 metri, utili per la localizzazione all’interno del parco dei visitatori, e con una serie di totem multimediali da dove è possibile scaricare, sul proprio Pda personale o su uno fornito all’entrata del parco, informazioni sui punti d’interesse, indicazioni e suggerimenti di percorso. L’iniziativa è ad alta replicabilità, indicata per altri parchi naturali, musei, fiere, basiliche e biblioteche.

Microsoft: tecnologia sicura e accessibile
«La tecnologia cambia i modi di relazionarsi e di comunicare – dice Carlo Andrea Rossenigo, direttore relazioni esterne e corporate marketing Microsoft – ed è fondamentale impegnarsi per renderla disponibile anche a chi non è nelle condizioni economiche per accedervi. In tutti i Paesi dove operiamo, ci poniamo l’obiettivo di una buona citizenship, attivandoci su tre filoni: oltre alla finalità di un business che faccia crescere l’economia del Paese, crediamo sia, infatti, importante tenere un comportamento etico e responsabile – continua Rossenigo – nonché consentire l’accesso alla tecnologia garantendo, però, la sicurezza, proteggendo soprattutto determinate fasce di utenti». In Canada, per esempio, è attivo un programma di sostegno per il tracking on line dei pedofili, progetto di cui sta per partire anche una versione italiana che si aggiungerà alla collaborazione tra Microsoft e Telefono Azzurro, a cui il vendor ha offerto l’intera piattaforma tecnologica del call center di Palermo. «Pensando a seniores e anziani – prosegue Rossenigo – abbiamo aperto a Milano, Sondrio e Roma degli Internet saloon dove offrire formazione per imparare a usare Internet e pc. Senza dimenticare il volontariato e la ricerca: lo scorso anno abbiamo devoluto software alle principali Onlus italiane per oltre un milione di euro, mentre a dicembre dello stesso anno abbiamo aperto a Trento un centro di biologia computazionale, anche per incentivare il rientro di “cervelli” dall’estero».

Per Philips “il futuro è semplice”
«La gente non sa esattamente quello che vuole dalla tecnologia – esordisce Sergio Tonfi, brand and communication manager di Philips -, per cui è compito delle aziende del settore prendersi fin d’ora la responsabilità di realizzare il futuro». Con il progetto Next Simplicity, Philips guarda a “una tecnologia più facile per tutti, in un futuro dove sia l’uomo a determinare il proprio destino”, impegnandosi in tre aree principali: healthcare, lifestyle e cura della vita di tutti i giorni e, infine, ricerca di tecnologie innovative che stanno dietro a tutto, dai semiconduttori allo studio della luce.
«La sostenibilità può offrire opportunità di business e aperture su nuovi mercati – spiega Tonfi -. Nel futuro la luce si trasformerà con la qualità del colore. Gli schermi domineranno le case, e i nostri sforzi sono rivolti a ridurne sempre più lo spessore: il futuro sarà la Mirror Tv, specchi che diventano erogatori di programmi o, addirittura, normali finestre che accese diventano televisori». Tra i progetti attivati, il Disha (Distant healthcare advancement) parte quest’anno in India e mira a portare assistenza sanitaria e diagnostica nei villaggi più sperduti, grazie a camioncini dotati di strutture Philips e collegamenti satellitari con gli ospedali più vicini. Un progetto già partito in Usa, e che quest’anno avrà la sua versione italiana, è invece l’ospedale del futuro, un Ambient experience organizzato intorno al paziente, il quale riceve una smart card che lo accompagna per tutta la degenza e lo segue nelle varie stanze dicendogli cosa fare, guidandolo nei servizi che può scegliere.

Telecom, il futuro nella comunicazione
A diminuire il rischio del digital divide e incentivare le comunicazioni pensa Telecom. «È importante offrire a tutti la possibilità di fruire della tecnologia e di accedere alla rete – dice Roberto Saracco, direttore Future Center di Telecom -: il nostro intento con il Future Center è di permettere alla gente di provare le nuove tecnologie, soprattutto per le persone che non avrebbero altrimenti possibilità di fare pratica, come gli anziani per i quali teniamo corsi appositi per insegnare l’uso di Internet».
Per aumentare la diffusione di rete si pensa a diversi progetti, come aerostati e dirigibili che rendano disponibili coperture wireless in certe zone, o ancora come avviene già in America dove in 2.500 piazzole di rifornimento per camionisti, con il bocchettone del carburante arriva un cavo per la connessione Internet. «Pensiamo anche a una rete che nasce dal basso, una vera e propria rete sociale che si crea con l’aumentare dei terminali, seguendo sempre l’esempio degli Usa dove è possibile far avere a un prezzo accessibile, circa 100 dollari, un laptop con connessione wireless per tutti i bambini».
La tecnologia può agevolare anche gli spostamenti. «Abbiamo in progetto un navigatore con macchina fotografica che registra le coordinate dei luoghi immortalati – spiega Saracco – memorizzandoli come possibili mete. E poi con la tecnologia Rfid si possono nascondere dei chip negli oggetti che diventano così leggibili dai cellulari».

Premiata la comunicazione responsabile
Lo scorso ottobre si è svolta a Siracusa la cerimonia di assegnazione del premio Areté per le aziende che si sono distinte per una comunicazione responsabile. L’evento, al suo terzo anno, ha avuto luogo all’interno della III Convention sulla comunicazione responsabile, promosso da Pentapolis, l’associazione per la diffusione della responsabilità sociale d’impresa. Sono stati assegnati diversi premi di categoria e un premio assoluto, andato a Banca Intesa/Fondazione Cariplo, per il “Project Malawi”. Per ulteriori approfondimenti sui premi è possibile visitare il sito www.premioarete.it.
Oltre a questo, Pentapolis cura una serie di media specializzati, rivolti soprattutto a un’utenza business, e attività convegnistiche che coinvolgono cinque settori chiave: Finanza, Impresa, Ambiente, Comunicazione e cultura e Solidarietà. Le iniziative dell’associazione, come il mese della corporate social responsibility, indetto a giugno 2006, hanno appena ottenuto la concessione del patrocinio del ministero della Solidarietà sociale. Maggiori informazioni sono sul sito www.pentapolis.it.

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