Come ottenere il massimo dalla tecnologia Lte

Ossia, risolvere il problema delle interferenze. Lo spiega Xue Lie, Cto Europe di Zte.

I primi anni del ventunesimo secolo sono stati caratterizzati dalla corsa alla cattura di clienti, con offerte irrinunciabili da parte degli operatori di rete.  Entro la fine della prima decade i tassi di abbonamenti mobili erano cresciuti al 128% in Europa

Secondo Xue Lie, Cto Europe di Zte, questo risultato ha lasciato agli operatori una nuova sfida: come gestire le reti in modo da offrire la miglior esperienza utente senza sovraccaricare la rete.

L’arrivo dei dispositivi smart e la crescita della domanda mobile broadband hanno aperto nuovi canali di fatturato per gli operatori.
Tuttavia, hanno in egual modo incrementato il carico sulle reti. L’insaziabile appetito per servizi ad elevato utilizzo di dati (siano esse applicazioni di business, video, Gps o gaming) hanno incrementato lo stress su reti già al collasso.

Ecco che l’introduzione della tecnologia mobile di prossima generazione Long Term Evolution (Lte) offre agli operatori una tecnologia avanzata per fornire connessioni superveloci, una miglior end user experience e maggiori ritorni sull’investimento.

Ma l’Lte porta con sé delle sfide, che Xue Lei ci elenca come segue.
Reti eterogenee che condividono la stessa frequenza: quando il 3G è stato introdotto per la prima volta alla fine degli anni 2000, la tecnologia di entrambe le generazioni (2G e 3G) coesisteva.
Non era necessario sostituire le infrastrutture di rete esistenti. Lo stesso principio vale per le implementazioni Lte. Saranno quindi tre le generazioni tecnologiche che vivranno fianco a fianco, ma reti eterogenee che condividono la stessa frequenza possono causare interferenze di segnale.

Base-station ad elevata densità: L’Lte si compone di diversi strati di celle di dimensioni differenti che vanno dalle grandi (macrocelle) alle piccole (picocelle e femtocelle). Al fine di massimizzare l’intera capacità di banda dello spettro radio, gli operatori devono supportare sia le une sia le altre.
Ne risulta una più elevata densità di base station rispetto alle reti 2G e 3G, che contribuisce in maniera importante all’interferenza inter-cella e limita la capacità di trasmissione delle reti wireless.

Congestione di rete: ad aggiungersi a questo mix esplosivo c’è la crescente domanda di dati mobili. Secondo Gsma entro il 2015, gli europei consumeranno più dati mobili di qualunque altra regione al mondo1, impattando direttamente sulla congestione di rete e rendendo l’interferenza di segnale un problema significativo per gli operatori.

La concentrazione di questi fattori si tramuterà in un serio problema di interferenza per le reti Lte. L’interferenza ha un impatto diretto sulle prestazioni della rete, in particolare alla periferia della cella e influenzerà l’uso delle risorse ma anche l’esperienza dell’utente finale.

Per assicurare che gli ingenti investimenti in reti Lte assicurino il miglior Roi per operatori e clienti, i mobile service provider devono pianificare in anticipo.
La chiave è quella di trovare una soluzione al problema dell’interferenza. Una soluzione che elimini i limiti delle attuali tecnologie di collaborazione, migliori le prestazioni di rete, soprattutto alla periferia della cella, senza ulteriori investimenti in bearer network.

La gestione dell’interferenza
La tecnologia di gestione dell’interferenza Coordinated Multipoint Transmission/Reception (CoMP) che coordina e combina i segnali delle antenne di diverse celle è stato integrato nel protocollo Lte.
CoMP trasforma il segnale di interferenza in segnale utile e abilita gli operatori a ottimizzare la loro rete e offrire un’esperienza utente più consistente. Tuttavia, questa tecnologia funziona solo se vi sono significativi backhaul asset. Nonostante le migliori intenzioni e pianificazioni, questi asset sono raramente disponibili in implementazioni reali.

Tecnologia radio software based per l’efficienza dello spettro
I network infrastructure provider come Zte stanno già lavorando alla messa a punto di strumenti di ottimizzazione di rete per eliminare le interferenze.
Sulla base di tecnologie Software Defined Radio (Sdr) quali Ip- Ran (IP-Radio Access Network), Microwave e Packet Transport Network (Ptn), questi strumenti consentiranno agli operatori di sfruttare al massimo gli investimenti effettuati in fibra e backhaul asset senza richiedere altre iniezioni di denaro.

Questi strumenti integrano due elementi: Cloud Coordinator e Cloud Scheduler.

Cloud Coordinator abilita un coordinamento fluido per l’intera rete e migliora la end user experience. Questa avanzata tecnologia crea una super cella combinando celle fisiche tradizionali in una cella ombrello, riducendo il numero di cell edge e il tempo di handover. Il cluster di celle potenziato o supercella seguirà l’utente nei suoi spostamenti sulla rete, sostituendo i cluster statici che spesso soffrono da cali di prestazioni a bordo cella a causa delle interferenze, oppure nel passaggio a un nuovo cluster.
Con Cloud Scheduler la gestione delle risorse di rete in tempo reale è al centro di questo concetto che si avvale di uno scheduler centrale per allocare risorse in tempo reale a seconda della distribuzione degli utenti, la tipologia di servizio, il flusso del traffico e l’interferenza tra celle.
Questo elemento riduce l’interferenza tra celle e ottimizza il throughput creando una schedulazione di rete unificata.
Gli operatori di rete sono alla ricerca di nuove fonti di fatturato e si stanno spostando dal focus sull’aumento degli abbonati alla customer retention.

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