Coaching, istruzioni per l’uso

Flessibilità e competenze interculturali sono le basi per una migliore gestione del business. Le differenze con la formazione e il mentoring.

Nell’era della globalizzazione, sapere integrare e gestire le differenze di mentalità e di cultura è un fattore critico rilevante per le imprese. Alleanze, joint-venture, fusioni e acquisizioni possono rivelarsi un successo o un fallimento a seconda di come viene gestita l’integrazione delle diversità tra le varie culture aziendali.

Espansione su nuovi business, delocalizzazione, gestione del personale, concorrenza
sui mercati mettono sempre più sotto pressioni top manager e dirigienti
di altro livello. Nell’era della globalizzazione, sapere integrare e gestire
le differenze di mentalità e di cultura è un fattore critico rilevante
per le imprese.

Performance Unlimited, società inglese di coaching con sede anche in Italia,
specializzata nel facilitare il cambiamento individuale e organizzativo, propone
in questo senso una metodologia (Six Steps to Unlimited Performance) per raggiungere
risultati (misutabili) in tempi brevi. Di seguito gli step fondamentali:

1. Riconoscere il proprio modo di pensare. Il presupposto
su cui la società lavora è che per i manager è fondamentale riconoscere la propria
mentalità e il proprio modo di pensare dettato dalle abitudini consolidate:
aspetti che generano i comportamenti naturali e determinano le aspettative su
ciò che ci si attende dagli altri. Essere consapevoli di queste attitudini ha
effetto sull’autorevolezza della leadership, sulla capacità di pensare e di
impostare strategie di successo, sul modo di gestire la complessità organizzative,
sul modo di gestire le persone in azienda e la loro motivazione, sulla possibilità
di ottimizzare le prestazioni, promuovere l’innovazione e raggiungere gli obiettivi
di business.

2. Flessibilità al cambiamento. Flessibilità e capacità
di agire in modo costruttivo in un ambiente in cambiamento, o diverso da quello
abituale, permettono di relazionarsi con partner, collaboratori e clienti, e
conseguire i risultati di business desiderati.

3. Basilari le competenze interculturali. Per questo motivo
le competenze interculturali sono qualità importanti per i leader (termine qui
usato in senso disciplinare, come chiede la teoria del coaching) che operano
in una realtà internazionale in continuo cambiamento: permettono di gestire
l’impresa globale, aiutando a comunicare e a relazionarsi meglio con collaboratori,
colleghi, partner, fornitori e clienti, per raggiungere con successo gli obiettivi
di business.

La tecnica del coaching – spiega Francesco Pimpinelli amministratore delegato
di Performance Unlimited – si differenzia sia dal mentoring (consulenza tecnica
personalizzata che fornisce un supporto sui contenuti specifici rilevanti per
il proprio ruolo) che dalla formazione (focalizzata sull’insegnamento di alcune
tecniche o capacità specifiche). Entrambi sono più concentrati su cosa fare
piuttosto che sul modo di farlo.

La società propone differenti tipi di coaching: individuale, per accompagnare
i leader a raggiungere i risultati desiderati con maggiore efficacia, facilità
ed equilibrio personale, di team, per portare un gruppo di lavoro a dare il
meglio sia a livello individuale che di gruppo, programmi di gruppo, per sviluppare
competenze omogenee su temi della leadership in modo esperienziale e coinvolgente.

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