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Il CIO diventerà un Chief Service Provider

Il CIO, Chief Information Officer, oggi deve farsi interprete della trasformazione digitale delle aziende, come fattore chiave per differenziarsi e per competere sul mercato. E in tal senso deve trasformare il proprio ruolo.

Fra i possibili ruoli di evoluzione del CIO secondo Gartner c’è quello del Chief Service Provider (CSP), o direttore per l’erogazione dei servizi, con un’area dell’Information Technology come centro di servizi condivisi, da considerarsi alla stessa stregua di un’attività autonoma con un resoconto di risultati propri e l’erogazione di servizi IT e non IT.

Questa si focalizza sulla fornitura di valore alle aree di business mediante servizi molto competitivi, prestando particolare attenzione al marketing interno. Oggi non è più sufficiente erogare servizi di buon livello, ma bisogna cercare di fidelizzare i propri utenti ed evitare che si rivolgano altrove.

Secondo Michele Tajè, country manager Italia di EasyVista, quando si dispone di un catalogo di servizi IT, i costi associati, gli elementi fisici e/o logici che li supportano e i livelli di servizio offerti, sono elementi chiave per procedere in questa direzione.

Ma questa maturità nei servizi tecnologici, frutto dell’industrializzazione e dell’adozione di best practice e standard di qualità sviluppatisi negli ultimi dieci anni, è estendibile anche ad altri servizi quali risorse umane, customer care, supporto alle operazioni e ai servizi generali, che possono così beneficiare dell’innovazione in campo IT per automatizzare e standardizzare questi processi.

Tutti questi servizi devono essere accessibili in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo e indipendentemente dal dispositivo utilizzato. Per questo motivo, disporre di applicazioni che ne permettano la gestione, è una necessità sempre maggiore all’interno delle aziende.

Utenti interni ed esterni all’azienda e clienti, sono diventati impazienti e chiedono di poter disporre sui propri dispositivi mobili di applicazioni che gli permettano di usufruire della stessa user experience che hanno nella vita privata.

Dominare la shadow IT

L’utente è convinto di poter trovare facilmente nel cloud questa tecnologia, a costi contenuti e senza dover passare attraverso complessi processi di approvazione interna, convinzione non del tutto errata. Questa tecnologia ombra, shadow IT, è una realtà in molte aziende e rischia di rimanere al di fuori delle policy di sicurezza e delle regole di conformità aziendali.

È quindi nelle mani dei CIO la capacità di evangelizzazione interna, per far sì che i comitati direttivi supportino quelle iniziative che permettono di distribuire più progetti legati alla mobilità e alle applicazioni, fornendo così risposte adeguate e puntuali alle esigenze di business.

In questo modo, il valore aggiunto sarà più alto e l’utente potrà beneficiare di una user experience in ambito tecnologico paragonabile a quella di cui usufruisce nella propria vita privata.

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