Carly Fiorina: Compaq non sparirà e in Europa meno tagli del previsto

Il Ceo di Hewlett-Packard tranquillizza in parte i dipendenti di Hp e Compaq. Almeno in Europa, il merger non implicherà tagli massicci nelle aree vendite e servizi.

“Non ridurremo all’osso l’organico in Europa – ha chiarito il Ceo di Compaq, Carly Fiorina, parlando in videoconferenza via satellite dagli Stati Uniti in occasione dell’Idc European Forum -. Con questa fusione abbiamo raddoppiato la nostra forza vendita e il personale impiegato nell’area dei servizi professionali”. I manager europei della “Nuova Hp”, invece, saranno colpiti dalla scure dei tagli perché, come ha sostenuto Fiorina, la società si è impegnata in una pesante ristrutturazione tesa al recupero di 2,5 miliardi di dollari l’anno. I risparmi dovrebbero essere il risultato di sinergie operative e dei tagli di circa 15mila posti in esubero.

Nel corso dell’intervento, la manager ha chiarito che il marchio Compaq non è destinato a sparire, sostenendo testualmente che “sarà utilizzato in alcuni dei nostri prodotti”. Rispondendo ai giornalisti e agli analisti riuniti in occasione dell’evento organizzato da Idc, Carly Fiorina ha anche risposto ad alcuni chiarimenti in merito al consolidamento del mercato dei pc: “Non si tratta di pc ma di enterprise computing – ha sostenuto il Ceo di Hp – . Le reali sinergie in questa fusione arrivano dall’area dell’enterprise computing, non da quella dei personal computer. Non si tratta di una mossa difensiva ma offensiva, si tratta di guidare il mercato, non di seguirlo”.

Il mercato sta spingendo verso una progressiva unificazione di standard e architetture e questa è la strada che Hp e Compaq intendono percorrere, si è affrettata a chiarire il manager che non si è lasciata sfuggire l’occasione di sparare a zero sulle rivali. Sun e Ibm, definite “aziende che vendono una volta al cliente e si limitano a collezionare margini sulle vendite per gli anni successivi” e Dell che, secondo Carly Fiorina, difetta di competenze e risorse nelle aree della ricerca e sviluppo, nel marketing e nelle vendite e che, proprio per queste deficienze, non sarà in grado di sopravvivere alle sfide di lungo termine del mercato.
E cosa dire in merito all’area dei servizi? Fiorina ammette che le due società, insieme, non riescono comunque a scalzare Ibm dalla posizione di leader del mercato ma si dice fiduciosa di riuscire a farlo attraverso un’accorta politica di acquisizioni e partnership.

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