L’Italia passa dal 46 al 45% ma contemporaneamente Francia e Germania segnano bruschi rialzi
Puntuale arriva il rapporto di Bsa sulla pirateria che più di altri anni dimostra come la lotta alla duplicazione illegale di software assomigli sempre di più a quella di Don Chisciotte contro i mulini a vento. Per il secondo anno consecutivo la pirateria aumenta passando dal 37% del 2000 al 40% del 2001. L’effetto Internet è ormai evidente anche in Europa Occidentale dove la percentuale di software illegale è aumentata del 3% rispetto al 2000, raggiungendo il 37%. In questo panorama desolante l’Italia va in controtendenza e guadagna un punto passando dal 46 al 45%. Ma per Bsa le cifre italiane sono come un brodino anche perché contemporaneamente pessimi segnali arrivano dalla Francia che passa in un colpo dal 40 al 46%.
Quella transalpina è la peggiore performance europea insieme a quella della Germania, dove la pirateria è passata dal 28% al 34%.
Che le cifre italiane non siano particolarmente significative lo conferma anche Claudia Pavoletti, Responsabile Bsa Italia secondo la quale “Il dato italiano non deve illuderci sulla possibilità che la pirateria sia in calo né farci abbassare la guardia rispetto al fenomeno. In questi anni la pirateria informatica non solo è aumentata in termini quantitativi, ma ha compiuto un vero salto di qualità in termini di perfezione raggiunta nella contraffazione dei supporti e del diffuso ricorso alla rete Internet per quanto riguarda la distribuzione organizzata delle copie illegali”.
Vista la situazione Bsa rinnova il suo invito all’Unione europea a introdurre nella prossima direttiva Enforcement, attualmente in preparazione, “severe misure al fine di combattere con una legislazione più restrittiva il crescente problema della pirateria”.
Bsa per prima, però sa benissimo che pene più severe, anche se necessarie, servono a poco. La facilità con la quale si duplica e ci si scambia software illegale unita alla sostanziale tolleranza di aziende e famiglie nei confronti del fenomeno fanno sì che la pirateria prosperi senza problemi. D’altronde il software sta ripercorrendo la strada del settore musicale che da anni lotta contro la duplicazione illegale e non ci ha ancora cavato un ragno dal buco.