L’Aesvi vuole coinvolgere il trade nella lotta contro i pirati

Il prossimo mese dovrebbero partire le prime denunce contro i responsabili di migliaia di transazioni

C’è spazio anche per il trade nella lotta contro la pirateria. Ne è convinta l’Aesvi che nei prossimi giorni incontrerà i responsabili di alcuni importanti punti vendita per discutere le possibili forme di collaborazione. L’idea, spiega Fabrizio Vagliasindi amministratore delegato di Microids e delegato dell’associazione alla lotta contro i pirati, è di organizzare una festa del videogioco che serva anche per sensibilizzare gli utenti sul problema delle copie illegali. Oltre a questo l’Associazione editori software videoludico italiana della quale fanno parte anche Ubi Soft, Infogrames, Disney Interactive, Electronic Arts e Vivendi pensa a un opuscolo che spieghi tutto il lavoro che c’è dietro la realizzazione di un videogioco da realizzare possibilmente con un partner istituzionale. Il tutto senza dimenticare la repressione. Da questo punto di vista a breve potrebbero esseci delle novità. A metà febbraio, infatti, dovrebbero partire le prime azioni legali contro pirati responsabili “di migliaia di transazioni”.
Nessuna novità, invece, per quanto riguarda l’allargamento del numero dei partecipanti all’associazione. Con Sony i contatti sono “inesistenti”, Nintendo è appena arrivata in Italia, mentre Microsoft sembra il candidato più probabile. Da parte sua Maurizio Zazzeri, responsabile home & retail della società, per il momento si ritaglia il ruolo di osservatore attendendo “l’implementazione delle buone idee di Aesvi”. Senza contare che forse qualche perplessità destano anche i proclami molto aggressivi contro i pirati tanto che Zazzeri tiene a precisare che la discriminante deve essere lo scopo di lucro. Paura di qualche ritorno di immagine non proprio positivo in caso di pericolose azioni legali contro qualche ragazzino che potrebbero arrivare proprio nel momento del lancio di Xbox che, guarda caso, i giochi li propone su Dvd 9 un formato che, almeno per qualche tempo esclude la pirateria casalinga.

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