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Blockchain, una voce fuori dal coro: potrebbe essere una bolla

Blockchain oggi è al top della popolarità. Nuovi progetti prendono il via sull’onda dell’entusiasmo per la nuova tecnologia. Ma sono in molti a lasciar perdere.

Questo sostiene una ricerca di GlobalData secondo la quale molti dei primi progetti saranno accantonati a favore di approcci più tradizionali o si evolveranno in un modo che riduce la loro dipendenza da blockchain.

Il rapporto “Blockchain – Thematic Research” rivela infatti che “mentre il mercato è pieno di assurde affermazioni sui vantaggi della tecnologia blockchain, vi sono alcuni settori chiave in cui la capacità di eseguire transazioni distribuite senza fare affidamento su un’unica autorità centrale apporterà un valore significativo. Anche se la tecnologia blockchain avrà perso gran parte della sua brillantezza entro il 2025, sarà entrata nel cuore di molti processi aziendali chiave, soprattutto quelli che coinvolgono più partecipanti, diversi tra loro”.

Secondo Gary Barnett, capo analista, ricerca tematica di tecnologia a GlobalData, stiamo entrando in una nuova fase nell’evoluzione della tecnologia; nel corso dei prossimi 24 mesi le affermazioni più stravaganti fatte dai sostenitori di blockchain saranno smentite e fornitori e gli utenti di tecnologia cominceranno a prendere visione dei casi d’uso in cui la tecnologia della catena del blocco e del libro mastro distribuito può aggiungere valore reale.

Fine della bolla blockchain

“Tranquilli che la bolla finisce”, sembra dire Global Data che stima per ogni dollaro speso per blockchain tra i 5 ei 20 dollari spesi per la trasformazione e la modernizzazione.

La maggior parte dei progetti di trasformazione troverà che il difficile e spesso costoso lavoro di modernizzazione dei processi, integrazione e, in molti casi, il componente di blockchain o di contabilità distribuita costituirà una parte minore della soluzione globale.

Gran parte dell’hype che circonda la catena del blocco si è proposto di conferire proprietà magiche alla tecnologia. Ma nonostate questo, afferma la società di ricerca, la catena a blocchi non ha la capacità soprannaturale di trasformare i processi.

E ancora. Le affermazioni secondo cui la tecnologia blockchain ridurrà i costi dei servizi finanziari o della logistica del 30% sono fantasiose al punto da essere disoneste, poiché la maggior parte di questi risparmi proverrà dalla digitalizzazione e modernizzazione dei processi piuttosto che dalla blockchain.

Le iniziative di maggior successo saranno sviluppate da consorzi che riuniranno fornitori di tecnologia e operatori del settore disposti ad investire nella trasformazione e integrazione dei processi necessari per trasformare complessi processi.

I progetti interni sono quelli che Global Data considera più a rischio. Non esiste infatti un caso di utilizzo per le catene a blocchi all’interno di una singola organizzazione, il valore della tecnologia risiede infatti nella loro capacità di fornire una piattaforma di transazioni per più parti disparate.

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