Home Big Data Big data, come scovare quelli utili al marketing

Big data, come scovare quelli utili al marketing

Tra i miliardi di terabyte raccolti, c’è un tesoro di dati di marketing che le aziende hanno bisogno di analizzare e comprendere per sapere cosa è rilevante e cosa no e come usarlo per ottenere migliori risultati di business.

Non è un lavoro facile visto che secondo alcune indagini le imprese sprecano il 40% del loro budget di marketing per l’uso inadeguato dei big data. I big data sono naturalmente onnicomprensivi e possono essere difficili da gestire o utilizzare in modo efficace.

Comprendono dati strutturati e non strutturati che provengono da numerosi dispositivi. Con questa vasta gamma di informazioni a disposizione i marketer dell’azienda devono concentrarsi sulle informazioni ad alto impatto – i dati che possono guidare le decisioni strategiche dell’azienda.

L’unico modo in cui i responsabili marketing possono sfruttare la giusta forma di dati è sapere cosa è rilevante e cosa no. Questo aiuta un’azienda a differenziarsi dalla concorrenza. Quindi, come capire quali sono i dati rilevanti per il marketing? Ecco alcuni suggerimenti.

Usare gli obiettivi per focalizzarsi

Una migliore analisi dei dati di marketing può incrementare il Roi dal 10% al 20%. Ma per trarre il massimo vantaggio da questo, dovrete determinare i dati più rilevanti per gli obiettivi aziendali e quindi focalizzarsi di conseguenza. Circa il 50% delle aziende intervistate da McKinsey ha mostrato che le aziende faticano a conoscere gli effetti del marketing digitale sui profitti e sulle vendite. Sembrava che ci fosse un abisso tra le informazioni disponibili e la capacità dei venditori di collegare i dati con i risultati. Per esempio, un rivenditore che vuole aumentare le conversioni su una delle pagine web dovrebbe dare un’occhiata da vicino alle parole chiave che aiutano a guidare il traffico e quindi collegare le metriche con risultati mirati, come entrate e conversioni. Utilizzando questa intelligenza, il rivenditore può progettare un piano che regoli le parole chiave per fornire un impatto positivo.

Precisione delle priorità

Indipendentemente dalla rilevanza dei dati, è utile solo quando questi sono affidabili. Se determinati tipi specifici di dati non rientrano nelle competenze fondamentali, ma sono significativi per il business, non ignorateli. Assicuratevi piuttosto di prendere in considerazione alternative che possano contribuire a colmare le lacune informative. Quando possibile, sfruttate le partnership per ottenere fonti affidabili che offrano dati accurati. Ad esempio, è possibile collaborare con un’azienda che ha stretti rapporti con Twitter quando si esaminano le informazioni del social network.

Raggruppare le informazioni

La natura multidimensionale e immensa dei Big Data diventa “digeribile” dall’azienda e utile solo quando si guarda nello specifico invece di considerare l’intero universo delle informazioni esistenti. Piuttosto che controllare tutte le informazioni è meglio raggrupparle in modo da avere aree più piccole e omogenee. Ad esempio, quando vedete una possibilità di migliorare le prestazioni dei vostri dispositivi mobili, date un’occhiata alla condivisione che avete e confrontatela con quella del vostro concorrente più forte. Gli analisti possono utilizzare i big data per generare informazioni sulle esperienze e i comportamenti dei clienti. È possibile quindi utilizzare queste informazioni per comprendere meglio i clienti, consentendo di soddisfare le loro esigenze in modo più efficace.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche
css.php