Bea guarda al mondo enterprise

La società californiana, specialista dello sviluppo in ambiente Java, delinea le novità della piattaforma proprietaria dedicata ai Web service, WebLogic. La versione 8.1 è stata ampliata sotto il profilo delle applicazioni supportate.

4 marzo 2003 Bea ha utilizzato la cornice privilegiata della sua annuale conferenza tecnica, il Bea eWorld che, quest’anno, si svolge a Orlando (Florida) per sottolineare il suo rinnovato interesse verso il mercato enterprise. La società ha presentato la release 8.1 della sua piattaforma integrata di sviluppo e integrazione, WebLogic, che oggi si rivolge, grazie a una serie di nuove funzionalità, all’utenza corporate. Si tratta di una suite di strumenti che si propongono di semplificare lo sviluppo e il deploy delle applicazioni, così come di ampliare la gamma di applicazioni supportate, per includervi anche la creazione di portali. Il tutto sotto l’ombrello di Java. La società californiana ribadisce in questo modo la ferma intenzione di ritagliarsi uno spazio nel fiorente mercato dell’integrazione dei processi di business, forte anche delle partnership siglate con Sun, Hp, Accenture e Intel. È delle scorse settimane l’annuncio dell’ottimizzazione della sua piattaforma per l’architettura a 64 bit Itanium 2 mentre con Sun il rapporto dura ormai da tempo e, di recente, è stata siglata l’intesa che prevede il bundle, su Solaris 9, del server logico della società di San Jose. Bea vanta una consolidata tradizione tecnologica ma forse pecca un pò sotto il profilo dell’offerta di servizi, necessario corollario di qualsiasi soluzione che si propone di integrare infrastrutture It diverse. L’idea è di riuscire a garantire questo supporto attraverso i partner strategici, Hp in testa. E se Accenture è uno dei collaboratori privilegiati nell’implementazione di soluzioni che si indirizzano a specifici mercati verticali, non va, invece, dimenticato che, come ha tenuto a precisare Tod Nielsen, Chief marketing officer di Bea, oggi il 33% circa delle installazioni Bea è su sistemi Hp. Ma l’apertura agli ambienti operativi più diversi è, da sempre, il punto di forza della società: “Stiamo notando molto fermento nel mondo open source – ha tenuto a precisare Nielsen – e l’iniziativa varata nell’ambito del programma Dev2dev, che propone la prova gratuita della versione Trial della nostra piattaforma, per dodici mesi, va proprio nella direzione di attirare la comunità degli sviluppatori del Pinguino. Prevediamo che ci sarà una forte impennata delle applicazioni Linux sviluppate su architetture Intel nel corso dei prossimi anni”. La mossa sembra avere delle assonanze con l’iniziativa Eclipse di Ibm e punta a far guadagnare a Bea più credito nel segmento dell’integrazione applicativa. L’obiettivo perseguito nella nuova versione di WebLogic Platform, come tengono a ribadire i vertici della casa, è la riduzione della complessità dello sviluppo in Java. La nuova release del tool di sviluppo Workshop, ad esempio, per la prima volta non richiede il ricorso a tool di terze parti, come JBuilder di Borland, per facilitare il deploy di applicazioni differenti in ambiente J2Ee. La prima versione di questo strumento, rilasciata lo scorso anno, era focalizzata sullo sviluppo di Web service mentre la release 8.1, presentata in occasione del Bea eWorld 2003, è stata ampliata, per consentire ai tecnici di creare e integrare applicazioni personalizzate e portali aziendali, così come di gestire i processi di business e le relazioni con i partner. “Certo che gli sviluppatori sono la nostra linfa vitale – ha concluso Nielsen -. Accanto a questo, però, è nostra ferma intenzione ampliare la gamma di soluzioni offerte, per garantire una reale risposta alle esigenze dei clienti aziendali”. A questo proposito, va ricordato che la società sta anche collaborando allo sviluppo di una piattaforma mobile che poggia sull’infrastruttura applicativa di Hp, OpenView.

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