Home Prodotti Networking e TLC La banda ultralarga è essenziale per la ripartenza del Paese

La banda ultralarga è essenziale per la ripartenza del Paese

Se innumerevoli aziende italiane sono state in grado di continuare almeno la propria attività lavorativa, durante la crisi Covid-19, il merito è anche della banda ultralarga.

Su questo tema si è confrontato Paolo Campoli, Senior Director, Operations Service Provider – Cisco Italy, con un panel delle principali telco italiane: Vodafone, Tim, Wind Tre e Fastweb.

Il periodo di grande emergenza, sottolinea il manager, ha messo in primo piano l’importanza vitale della infrastruttura internet per l’intero sistema paese.

Ad inizio marzo in una sola settimana il traffico internet è cresciuto quanto in un anno intero.  Nonostante questo, a maggio non si è registrata una significativa decrescita del volume di dati, a riprova di come probabilmente stiamo assistendo concretamente alla nascita di un new normal.
La stessa Cisco ha rilevato, ad esempio, come l’utilizzo della piattaforma Webex è cresciuta del 300%, e nel solo mese di aprile sono stati ben 25 miliardi i minuti di sessioni online.

Il malware purtroppo è cresciuto parimenti: degli oltre 74000 domini ad argomento Covid-19, il 65% si è rivelato essere malevolo.

banda ultralarga

La connettività, in sintesi, è ben più importante di una commodity. In alcune fasce orarie, specialmente al mattino, si è registrato un raddoppio del volume di traffico (in particolare sulla rete fissa).
La rete mobile è cresciuta soprattutto in aree meno densamente abitate, probabilmente a causa della assenza di banda larga in località non ancora raggiunte da fibra ottica.

Come facilmente intuibile è il video streaming a fare la parte del leone: oltre il 60% del traffico è imputabile a questi servizi, e per questo i top player del settore sono stati invtati a ridurre risoluzione e bitrate durante i momenti più impegnativi della crisi Covid-19.

Nonostante questo, le performance della rete sono rimaste virtualmente immutate, grazie alla capacità di scalare verso l’alto dei principali operatori Telco (Tim dichiara di aver aumentato la capacità totale di oltre il 50%)

Fastweb ha rilevato analoghi impatti sulla crescita del volume di dati, sia dettato da smart working ed e-learning che da video streaming. Il gaming online, inoltre, è cresciuto del 300%: una crescita enorme, dettata anche dal download di giochi e non solo dalla attività ludica in quanto tale.

5G UE

Vodafone ha osservato la situazione da una prospettiva differente: il grandissimo aumento dell’uso delle VPN, unita alla crescita dell’uso di reti mobili. Si registra una sinergia fra reti fisse e mobili, laddove molto del traffico web generato da dispositivi mobile è rappresentato da tethering.

Le telco sono quindi tornate al centro dell’attenzione, e le reti sono sempre più essenziali per la business continuity. La crescita del backbone deve essere accompagnata dalla banda ultralarga e dalla bassa latenza concretamente disponibili ovunque: solo così è possibile superare il digital divide.

Uno scenario, questo, su cui tutte le telco concordano. Portare connettività anche in centri minori è essenziale per il nostro Paese, e in questo un ruolo da protagonista verrà giocato dalle reti 5G.
Il punto di arrivo è chiaro: si viaggia con decisione verso una convergenza delle reti fisse o mobili, che saranno viste in futuro come un’unica rete di accesso ad internet.

Abbiamo sollecitato Cisco e le telco con una provocazione: investire in 5G e fibra non rischia di essere ridondante? Tutti hanno concordato sulla reale complementarietà delle reti, destinate a portare banda ultralarga in ambienti e situazioni diverse, andando a colmare (nelle intenzioni) ogni sacca di carenza broadband e di fatto abilitando con decisione la trasformazione digitale, anche grazie alle connessioni in fixed wireless.

 

 

 

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