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Perché Aws sta vincendo nel cloud

Il cloud è un fenomeno tecnologico ineluttabile e le aziende che lo usano per trasformarsi hanno successo. Come Enel, che come ha detto il Cio, Carlo Bozzoli, ai 1.500 partecipanti dell’AWS Summit di Milano «con rigore, ma ad alta velocità. Un anno fa abbiamo portato 6mila immagini server nel cloud. E andiamo avanti».

Introdotto dal country manager di Aws Italia Luca Giuratrabocchetta, Marco Argenti, VP Technology di tutta AWS, è planato a Milano da Seattle a spiegare i perché di un successo e le direzioni da prendere in futuro. E lo ha fatto con numeri. Eclatanti.

I numeri del cloud di AWS

Il business di AWS oggi è di 14 miliardi di dollari di fatturato, con una crescita anno su anno del 43%.

Sono milioni i clienti arrivi che ogni mese fruiscono dell’infrastruttura cloud anche solamente per far girare il proprio sito Web.

Sono 135.000 quelli attivi che attingono da un AWS Marketplace fatto da 3.800 soluzioni in modalità SaaS, create da 1.200 software vendor.

Availability zone per fare bene il cloud

Nel 2014, ha detto Argenti, il cloud era la nuova normalità. Nel 2015 era lo strumento con cui le aziende prendevano in mano il controllo del proprio destino.
Oggi è uno strumento che conferisce “superpoteri”, basati su certezze tecnologiche, come i datacenter ridondati. Aws ne ha in tutto il mondo, suddivisi per regioni

«Per noi una regione ha senso se esiste un servizio ridondato, basato su più datacenter – ha detto Argenti – . Noi lo chiamiamo availability zone. Oggi abbiamo nel mondo 42 availability zone in 16 regioni. E ne stiamo varando 8 in altre 3 regioni».

La società non lo dichiara ufficialmente, ma non sono pochi quelli che pensano che tocchi finalmente all’Italia avere una propria regione.

I pilastri del cloud

I tre pilastri con cui si fa cloud, ha detto Argenti sono elaborazione (computing), storage e database. Questi vengono garantiti con servizi di security e access e network availability.
«Per il nostro cloud ogni giorno lanciamo in media tre servizi: sono stati 1.017 nel 2016».

I servizi di computing variano a seconda delle necessità dell’utente, da Lightsail per i siti web a salire verso le applicazioni che richiedono memoria, fino alle istanze di elaborazione intensiva, grafica, intelligenza artificiale, e, all’estremo, con FPGA, cioè chip personalizzabili che vengono creati da utente per eseguire particolari algoritmi.

Luigi Lobello, Cto del gruppo Gedi (Repubblica, La Stampa, L’Espresso, Radio deejay. ha portato il sito Repubblica.it da un anno su AWS. Mediamente al giorno ha 1,6 milioni utenti, con 1 milione di unique browser. Ma in un minuto gli utenti possono raddoppiare e le pagine viste fare più 140%. I video possono fare crescere il consumo di banda del 400% con picco di 20 Gbit al secondo. La soluzione: architettura elastica, con bilanciamento del traffico su più CDN con Amazon Route 53; bilanciamento di carico basato su manager Service di Amazon. Un insieme di istanze EC2, che cresce o diminuisce a seconda del carico.

Il futuro è dei microservizi

Trasformare le applicazioni per migrarle su cloud: in AWS dicono “lift and shift”, cioè solleva l’applicazione è muovila così com’è sul cloud. Il livello successivo, ha spiegato Argenti, è trasformare l’applicazione. Lo si fa con i microservizi: si prendono applicazioni monolitiche e le si dividono in parti, scalabili, isolabili, che possono essere messe in sicurezza.

 

E poi ci sono i container, cioè la virtualizzazione sopra il sistema operativo, più leggera, veloce. Il container contiene tutto quanto serve all’applicazione per funzionare.
Per orchestrarli (gestirli) si usa EC2, con strumenti di sviluppo, applicativi e building block.

Il passo successivo è il serverless computing: ossia non ci si occupa più di quanti server devonper gestire un’applicazione perché si ragiona in termini di singola richiesta al cloud.
Esemplare è il servizio AWS Lambda, che fa concentrare sul codice e non più sulla piattaforma. In questo modo un codice può gestire milioni di richieste.
Altro servizio è Step Functions , che mappa un’esigenza di business e fa orchestrazione di componenti serverless.
X-Ray è un servizio che dà visibilità alle relazioni fra le funzioni e DynamoDB è un acceleratore delle prestazioni database serverless.

Aws intercetta così quel “movimento di liberazione dal database proprietario”, che sta portando verso database opensource, gestibili come servizio. Al momento ha migrato oltre 25mila database con il servizio di migrazione Aurora.

Alberto Dalmasso, fondatore di Satispay, il “whatsapp dei pagamenti” che consente di pagare via app indipendentemente dalla banca e dall’operatore mobile, usato al momento da 16 merchant e che punta a raggiungere 15 milioni di utenti nel 2020, è su Amazon. Usa Redshift, EC2, autoscaling, funzioni lambda. Prima di AWS faceva un deployment a settimana, ora 16 al giorno. È passata da due applicazioni su un db a 19 applicazioni su 7 db. Machine learning per la fraud detection.

Capire i dati con intelligenza artificiale

Oggi AWS consente di fare analytics di big data a livello di petabyte, con Amazon Athena.
Amazon EMR analizza set di dati con Hadoop, Spark, Presto, Hbase.
Amazon Redshift mette il datawarehouse a disposizione di tutti.
E a quale livello di storage di dati fermarsi non è più una decisione da prendere: con Redshift Spectrum, si fanno query in S3 a livello di exabyte.
Capire i dati, per capire dove si sta andando. Ossia, fare predizioni. Amazon ML, machine learning, consente di lamnciare una sfida: mettere a disposizione l’intelligenza artificiale anche a chi non è uno scientist. In pratica, si usa un’API per fare predizioni. Come? Si parte dai dati, si scarica un’immagine di deep learning, si crea un modello custom e lo si distribuisce sul cloud per farlo lavorare.
E oltre allla predizione c’è l’interazione con il mondo esterno: Amazon Rekognition è il servizio di riconoscimento immagini e volti; Amazon Polly è il text to speech, parla in 24 lingue; Amazon Lex è lo speech recognition, to text, anche in linguaggio naturale.

Il cloud di Amazon non è più quello di un anno fa. E fra un anno, c’è da scommetterci, sarà diverso da quello attuale.

1 COMMENTO

  1. Progetto chiaro e numeri da brividi!
    Mio figlio Marco che lavora li a Seattle proprio in AWS in quel progetto è motivatissimo.

    Saluti.
    Maurizio Cagna

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