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ANote Music, la blockchain per gli investimenti in diritti musicali

ANote Music è un marketplace europeo per gli investimenti in diritti musicali, fondato da Marzio F. Schena in Lussemburgo insieme a Matteo Cernuschi e Grégoire Mathonet nel gennaio 2018. ANote nasce identificando il potere della musica come la prossima grande classe di investimento, capace di legare l’industria musicale e i mercati del capitale.

Dà la possibilità a editori, etichette discografiche e artisti di vendere i diritti della propria musica, introducendoli così a un nuovo sistema di finanziamento e offrendo agli utenti della propria piattaforma nuove possibilità di investimento e l’opportunità di prendere parte al percorso di artisti promettenti.

Abbiamo intervistato Marzio F. Schena, CEO e co-founder di ANote Music.

LE INTERVISTE DI 01NET –  LA TECNOLOGIA BLOCKCHAIN

Le tecnologie blockchain sono di estrema attualità e le loro applicazioni sono destinate a diventare sempre più rilevanti in numerosi settori nei quali possono essere fondamentali i concetti di disintermediazione e decentralizzazione che le contraddistinguono. Le blockchain fanno parte della famiglia di tecnologie chiamate Distributed Ledger, sistemi basati su un registro distribuito accessibile e modificabile da più nodi di rete. Per fare chiarezza sui limiti, il potenziale, le applicazioni e gli strumenti di blockchain, 01net ha intervistato una serie di aziende che impiegano questa tecnologia o che forniscono gli strumenti necessari per attivarla e gestirla.

Ci può raccontare di più dell’azienda che ha fondato?

ANote Music offre a detentori di diritti musicali la possibilità di mettere all’asta una parte dei loro futuri flussi di royalty, mettendoli a disposizione di un network di appassionati di musica e investitori. I proprietari dei diritti mantengono al 100% il controllo della gestione dei propri cataloghi, mentre gli investitori su ANote Music diventano partner passivi.

Marzio F. Schena

Ogni volta che la musica viene “consumata” – attraverso radio, lo streaming online, durante i concerti dal vivo o quando viene utilizzata in TV o nei film – genera royalties che vengono raccolte e distribuite pro-quota agli investitori sulla nostra piattaforma con il passare del tempo.

La piattaforma di ANote è integrata ai servizi di blockchain, con l’obiettivo di rendere l’ecosistema musicale sempre più partecipativo, trasparente e sicuro.

La piattaforma di ANote è integrata ai servizi di blockchain, con l’obiettivo di rendere l’ecosistema musicale sempre più partecipativo, trasparente e sicuro. Ogni transazione effettuata sulla piattaforma viene registrata nella blockchain, permettendo a tutti di controllare lo stato della richiesta, assicurando la trasparenza e la tracciabilità di ogni operazione e generando fiducia sia da parte della community di investitori che da parte di artisti, editori ed etichette discografiche.

Abbiamo chiuso il 2021 con più di 110.000 titoli in catalogo eseguiti da più di 100 artisti diversi, oltre 12.000 conti di investitori registrati e i nostri ricavi sono aumentati fino a 5 volte rispetto a quelli del 2020 (+550%).

Secondo l’osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano continuano ad aumentare i progetti di blockchain in ambito internazionale, ma il mercato italiano sembrerebbe ancora in fase di attesa nonostante il favore dei consumatori per ambiti quali criptovalute, NFT, DeFI e così via. Cosa ne pensa del mercato italiano e soprattutto in quali ambiti le blockchain potrebbero essere usate con favore e proficuamente da aziende e istituzioni italiane?

È vero che l’adozione di massa delle tecnologie blockchain da parte del grande pubblico non è ancora avvenuta in Italia, ma secondo la mia personale opinione è solo una questione di tempo prima che accada. Questo non significa che possiamo trascurare l’importanza degli italiani o delle aziende italiane che fanno passi da gigante in questo campo.

Se c’è una cosa in cui noi italiani siamo bravissimi, è costruire fondamenta solide ed esportare nostre competenze, tecnologie e conoscenze in tutto il mondo. Come quando l’Impero romano costruiva strade, che facevano da catalizzatore per il commercio internazionale, oggi sta accadendo qualcosa di simile, dato che gli italiani stanno giocando un ruolo essenziale in alcuni dei progetti internazionali più innovativi che fanno leva sulla tecnologia blockchain.

È vero che l’adozione di massa delle tecnologie blockchain da parte del grande pubblico non è ancora avvenuta in Italia, ma secondo la mia personale opinione è solo una questione di tempo prima che accada.

Basti pensare a Silvio Micali, una delle menti più geniali e brillanti nello spazio blockchain, che ha fatto la storia creando Algorand, una delle prime tecnologie veramente green (carbon negative) ed economiche, con un impatto globale. O prendiamo per esempio la nostra ANote Music, società con sede in Lussemburgo, di cui però 2 dei 3 fondatori sono italiani e che sfrutta la tecnologia blockchain per innovare il mercato musicale internazionale, costruendo il ponte tra questa industria creativa e i mercati finanziari. Anche quando guardiamo alle istituzioni ci sono alcuni validi esempi in cui gli italiani sono stati pionieri. La SIAE ha fatto passi da gigante, portando avanti il progetto di creare NFT per tutti i suoi membri registrati e le loro opere, prima che il grande hype per gli NFT iniziasse e qualsiasi altra agenzia simile nel mondo iniziasse a considerare di impiegare tale tecnologia nel suo campo.

La scalabilità è spesso richiesta per molti progetti blockchain, da qui il motivo per cui la maggior parte delle aziende si concentra maggiormente sui mercati internazionali fin dall’inizio, senza porsi come obiettivo primario di penetrare direttamente il mercato italiano. L’adozione di nuove tecnologie da parte dei consumatori e delle piccole o medie imprese potrebbe a volte essere un po’ più lenta in Italia rispetto ad altri mercati (un ragionamento simile potrebbe essere fatto per lo streaming musicale ad esempio), ma ora iniziamo a vedere molti nuovi progetti e startup che adottano tecnologie blockchain, crypto e NFT, rivolgendosi soprattutto al mercato italiano. Una volta che il grande pubblico sperimenterà un maggior numero di situazioni che, nell’ambito della loro sfera personale, utilizzano questa tecnologia, non ci vorrà molto prima che si verifichi un’adozione di massa anche in Italia. La rivoluzione non tarderà ad arrivare!

Esattamente, ANote Music come sfrutta la blockchian?

Per rendere ogni operazione sulla piattaforma verificabile, ANote Music ha scelto di utilizzare una blockchain. Ogni utente ha il proprio smart wallet anonimizzato, che gli consente di firmare nelle transazioni elettroniche. Questa attivazione dello smart wallet non può essere attivata in automatico da ANote Music ma richiede la password dell’utente (cui ANote Music non ha ovviamente accesso). Per questo motivo, ad esempio, ANote richiede dal principio ai propri utenti di costruire una password inattaccabile. Inoltre, ogni catalogo ha il suo Smart Contract, in grado di registrare per sempre tutte le richieste di transazioni che riceve.

Quando un utente emette una transazione su ANote (una transazione può essere un’offerta sul mercato primario o un ordine sul mercato secondario, o una volontà espressa di importare o esportare valute tradizionali come euro o dollari), la piattaforma gli chiede di confermare la sua password. Questo permette al suo browser o dispositivo mobile di firmare la richiesta e registrarla nella blockchain, e consente alla ANote Music Platform di eseguirla immediatamente.

Che si tratti dei saldi degli utenti o dei possessori delle quote di una canzone, lo stato della richiesta sulla piattaforma può essere facilmente letto e verificato tramite la blockchain. Così facendo, la piattaforma di ANote permette grande trasparenza a tutti i suoi utenti.

In particolare, la piattaforma di ANote Music è integrata con il provider blockchain Algorand, per garantire massima protezione a ogni transazione e dare la possibilità agli utenti della piattaforma di aprire automaticamente un profilo sul sito del provider, associandolo poi in tutta sicurezza al proprio portafoglio ANote.

Con la possibilità di tokenizzare asset musicali e NFT di artisti, editori ed etichette discografiche su Algorand, i nuovi cataloghi musicali elencati sulla piattaforma ANote Music avranno un corrispondente token su Algorand, oltre a fornire il diritto a ricevere una suddivisione dei futuri flussi di royalty. Ciò apre opportunità anche per gli artisti che possono beneficiare di quotazioni migliorate, un migliore accesso ai diritti e altro, offrendo al contempo agli investitori un’attività diversificata alternativa.

Si tratta di un passo fondamentale per i creatori e gli artisti che hanno cataloghi con ANote: i diritti tokenizzati e gli NFT hanno accesso a un mercato dove possono essere creati e scambiati. ANote Music introdurrà anche un’area specifica dove gli appassionati di musica potranno acquistare direttamente NFT da collezione dei loro artisti preferiti. Gli NFT sono lanciati su Algorand: gli investitori ricevono e gestiscono questi NFT nel loro portafoglio Algorand, monitorabile su Algoexplorer.io.

Quali sono i partner a cui vi siete rivolti per la soluzione di blockchain che avete deciso di implementare?

All’inizio, quando abbiamo lanciato la nostra piattaforma di investimento, avevamo una tecnologia blockchain costruita in-house che veniva “backportata” regolarmente sulla rete Ethereum. Questo ci ha permesso di capire che cosa dovevamo cercare in un partner e che cosa potevamo migliorare. In primo luogo, era importante per noi trovare una soluzione che avrebbe portato un valore aggiunto per gli utenti della nostra piattaforma. In secondo luogo, la nostra missione principale è democratizzare l’accessibilità agli investimenti musicali e rendere l’intero processo più trasparente. Due punti che sono stati cruciali nella nostra ricerca di un nuovo partner, in quanto avrebbero giocato un ruolo chiave nella visione che abbiamo per ANote Music e per il nostro futuro.

Quando abbiamo cominciato a fare delle ricerche, ci siamo imbattuti in Algorand e fin dall’inizio ci è sembrato un ottimo partner per noi. Algorand offre una delle soluzioni più economiche quando si tratta di transazioni su blockchain e avevano sperimentato uno zero downtime, aspetti molto importanti che alla fine sarebbero stati vantaggiosi per tutti coloro che utilizzano la nostra piattaforma.

La blockchain di Algorand ad alte prestazioni e carbon negative è risultata molto interessante per noi anche perché crediamo che ogni azienda dovrebbe puntare a crescere in modo sostenibile.

La loro blockchain ad alte prestazioni e carbon negative è risultata molto interessante per noi anche perché crediamo che ogni azienda dovrebbe puntare a crescere in modo sostenibile. Inoltre, Algorand ha un prodotto dedicato e un team di ingegneri che lavora con passione per raggiungere un ruolo di primo piano nella costruzione di un ecosistema potente e sostenibile, in settori come musica, gigaming, arte o finanza.

Quali benefici avete ottenuto?

Le transazioni finanziarie richiedono fiducia tra le parti. La blockchain favorisce questa fiducia, senza la necessità di onerose verifiche reciproche. Questo significa che possiamo eseguire transazioni senza soluzione di continuità sulla piattaforma quasi nello stesso momento in cui vengono fatte le richieste, ad un costo molto basso. In passato, altri mercati e borse hanno funzionato perfettamente senza la blockchain, ma integrando questa tecnologia al nostro mercato abbiamo aggiunto un ulteriore livello di protezione per gli investitori sulla nostra piattaforma.

La blockchain rende tutto più sicuro e trasparente. Tutte le azioni possono essere tracciate fino al primo blocco, anche se si è più avanti di 170 blocchi, permettendo di mostrare sempre l’origine degli asset disponibili sulla nostra piattaforma.

Senza dubbio, la blockchain rende tutto più sicuro e trasparente. Tutte le azioni possono essere tracciate fino al primo blocco, anche se si è più avanti di 170 blocchi, permettendo di mostrare sempre l’origine degli asset disponibili sulla nostra piattaforma.

Così facendo, anche se ANote Music cessasse di esistere – cosa che, considerando la nostra attuale crescita, è improbabile che accada – gli investitori sarebbero ancora in grado di mostrare la prova della proprietà delle loro azioni e quindi avrebbero diritto a reclamare le loro quote di royalty. Il fatto che l’ordinamento delle informazioni diventi più segregato, rendendo le informazioni più indipendenti, aumenta automaticamente la fiducia degli investitori.

Secondo il suo parere, la blockchain potrebbe essere veramente la base di quella che viene chiamata “next web revolution”, o Internet decentralizzato (Web 3) e in che modo?

La blockchain è la base del Web 3, ma il Web 3 non è solo blockchain. Questo è un punto importante da sottolineare. La blockchain è un’architettura Web 3 e può essere considerata come un abilitatore, ma non è l’unico modo per realizzare un web decentralizzato. Grazie al Web 3 le persone avranno la possibilità di ottenere un maggiore controllo sui loro dati personali, cosa che, come sappiamo, oggi non sempre si verifica: le aziende che possiedono una grande quantità di dati potrebbero infatti usarli facilmente nel loro interesse, cosa che si rivelerebbe pericolosa. Uno degli ideali del Web 3 è quello di rimuovere la possibilità di guadagnare sfruttando i dati degli utenti e restituire il potere alle persone.

Un altro aspetto da evidenziare rispetto all’uso della blockchain per il Web 3 è connesso alle criptovalute. Ciò significa che c’è fondamentalmente un’opzione per costruire un “nuovo sistema finanziario” per il web, in cui gli utenti possono comprare facilmente qualunque cosa, usando un portafoglio decentralizzato collegato (come ad esempio OpenSea con Metamask). I crypto/token possono essere trasferiti da utente a utente ed essere usati in molti modi diversi per avere entrate, non solo per le aziende ma anche per gli utenti. La blockchain porta con sé anche il vantaggio che la proprietà su beni o dati possa essere rintracciata molto più facilmente.

Fino ad ora, una volta che qualcosa arrivava su internet, era molto difficile capire chi effettivamente lo possedesse. Questa funzionalità rappresenta ad esempio un enorme vantaggio per gli artisti come i creativi digitali, i fotografi o i musicisti. Questo tipo di economia è quello per cui il web è stato creato. È diretta. La gente ricompensa le persone per aver fornito un servizio o per aver partecipato a un mondo “migliore”. Non sarà più possibile tracciare o manipolare i dati. Non ci saranno più pubblicità incessanti ovunque, non ci saranno più algoritmi progettati per creare dipendenza. Nessuna dipendenza da enormi aziende orientate al profitto. Solo persone che interagiscono con altre persone. Questo è il Web 3.

 

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