Motorola ha ufficializzato che non porterà avanti lo sviluppo dei suoi smartwatch almeno fino a quando Google non rilascerà definitivamente la versione 2.0 di Android Wear, l’analogo di watchOS per il mondo dell’androide verde. Una decisione di rilievo perché Motorola aveva comunque sviluppato, con il Moto360, uno smartwatch che aveva fatto scuola dal punto di vista del design adottando sin dall’inizio un quadrante tondo, scelta che altri produttori tra cui Apple hanno giudicato troppo complessa.
Per gli utenti Apple – a meno che non usino un Mac e Android, cosa peraltro pienamente possibile – la sorte degli smartwatch Motorola ha pochi effetti pratici, ma a livello generale non va sottovalutata.
Il mercato smartwatch per svilupparsi ha bisogno che il concetto stesso di smartwatch venga “digerito” dagli utenti e questo può accadere solo con lo sviluppo di prodotti nuovi mirati a un numero di utenti. Apple Watch è ancora un prodotto premium per il suo prezzo e la necessità di collegarlo a un iPhone limita il suo raggio d’azione a chi è già utente Apple.
Apple domina il mercato smartwatch ma sa benissimo che non serve a molto essere al comando di una nicchia che non si allarga. Il Watch può sfondare in applicazioni specifiche dove la qualità conta ma per fare degli smartwatch un mercato di massa servono anche i prodotti meno pregiati ma anche meno costosi. Con Motorola fuori dal giro e Android Wear 2.0 in ritardo, la crescita a questo punto potrebbe venire da strade alternative a quelle che si prevedevano sino a qualche tempo fa.
