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Al Salesforce Essentials Milano 2016 si pensa all’IoT

Una delle novità della prossima release di Salesforce1 ha un papà italiano, Paolo Bergamo, senior vice president product management globale di Salesforce che, insieme a Federico Della Casa, regional vice president di Salesforce Italia, ha animato l’evento Salesforce Essentials Milano 2016 a cui hanno partecipato un migliaio tra partner e clienti del leader mondiale del Crm.
La novità in questione riguarda la possibilità per le app mobile di lavorare in modalità offline, ovvero in locale fino a quando lo smartphone o il tablet dell’utilizzatore non raggiunge un’area coperta.

La maggior parte delle novità, attese nella cinquantesima major release di Salesforce1 per giugno di quest’anno, vertono intorno al concetto di mobilità con l’introduzione, tra le altre, della autenticazione a due fattori su piattaforma mobile.

“Al contrario di altri – sottolinea Della Casa – è nostra consuetudine rilasciare una major release ogni 4 mesi con un ventaglio di novità nella maggior parte dei casi suggerite da partner e clienti”. E sono i clienti i protagonisti dell’evento di Milano, 18 tra internazionali come Abb e Mattel e italiani come Pinko ed Enel che, in un modo o nell’altro hanno beneficiato del ventaglio di offerta della casa di San Francisco. Una delle più importanti It enterprise company con 6,7 miliardi di dollari di fatturato, 20mila dipendenti e i conti decisamente a posto.

Partita da un’idea semplice, una soluzione per la gestione dei clienti, l’azienda ha saputo stare al passo con i tempi offrendo oggi una piattaforma comprensiva di diversi moduli applicativi a supporto delle vendite, del marketing del post vendita e dello sviluppo.

Il valore trasversale degli analytics di Salesforce

A proposito di supporto ai clienti le sfide più recenti riguardano la multicanalità, ovvero la possibilità di gestire in modo univoco i diversi mezzi attraverso cui il cliente può far sentire la propria voce. Se una volta c’era solo il telefono, oggi non è propriamente banale stare dietro anche solo ai diversi canali social.

Rispetto al marketing e al postvendita, invece, la parola d’ordine è, ancora una volta, analytics: la gestione dei dati provenienti dalla divisione commerciale e dal customer care è insieme complessa e potente ed è un mondo da scoprire se, come sostengono le ricerche illustrate, mediamente un’azienda sfrutta l’1% delle informazioni a disposizione.

Salesforce dimostra di sapersela cavare (“il 90% dei nostri clienti in Italia rinnova il contratto anno dopo anno – ricorda Della Casa”) con strumenti graficamente coinvolgenti e di facile fruizione, ammesso che ci si perda il giusto per settarli secondo le esigenze. La tendenza, in quest’ambito la illustra Massimo Gilardi, impegnato nel marketing di Octo Telematics, cliente Salesforce per la parte Crm – osservando quanto sempre di più le analisi comportamentali possano influire su un servizio migliore e possano avere, addirittura, un certo impatto sociale.

Infine, Della Casa traccia lo scenario del breve periodo. E qui le keyword sono essenzialmente due: IoT e verticals (pronte le verticalizzazioni in ambito Health e Financial Services). Se tradizionalmente i dati provengono dalle applicazioni, opportunamente settate per fornire una foto specifica di una certa situazione, tutto cambia quando le informazioni arrivano da sensori, da oggetti connessi, dalla Internet of Things.

“Nel caso dell’analisi dei dati provenienti dall’IoT – spiega Della Casa – è necessario mettersi all’ascolto. Ovvero agire con estrema intelligenza per filtrare solo quelli utili dalla marea di dati provenienti dai sensori. È importante l’esperienza di rilevazione, dunque l’autoapprendimento dei sistemi, e il fine turning in progress”.

Il modello di Salesforce non esula dal rapporto con i partner applicativi. Basato sul concetto di piattaforma aperta, Salesforce favorisce la diffusione di personalizzazioni e verticalizzazioni, andare su Appexchange per credere.

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