27 esperti italiani ci dicono la loro su quale tipo di azienda è più incline a terziarizzare la struttura It, quali applicazioni vanno esternalizzate, come si calcolano i vantaggi economici e chi decide se procedere all’outsourcing
Fa piacere notare come interrogando la comunità dei fornitori di tecnologia e soluzioni per l’azienda su un tema specifico, ponendo a tutti le stesse domande, si ottengano, al contempo, identiche risposte e indicazioni differenti. Segno che il mercato è vivo, che è fatto di persone che hanno idee e soprattutto che per l’utente, ossia per chi “maneggia” la tecnologia in azienda, c’è ancora ampia possibilità di scelta.
Qui si parla di outsourcing, ruotando su quattro assi di indagine: a quale azienda può servire, per fare cosa, quanto effettivamente conviene e chi ne decide le sorti.
Estrema sintesi: serve più alle realtà medio-grandi per esternalizzare la gestione di processi, applicazioni e infrastruttura, i benefici che porta vanno sempre rivalutati, non solo in senso meramente finanziario, ed è meglio che la decisione di utilizzarlo sia presa coralmente dal management. Ma di questo assunto esistono varie interpretazioni, che aprono il campo di valutazione anche ad altre tipologie di aziende e ad altri decisori.
In queste pagine non ci sono ricette per scegliere il fornitore a cui affidare la propria infrastruttura tecnologica o parte di essa. Ci sono, invece, opinioni, maturate su una grande esperienza di lavoro sul campo. Ognuno le legga, scovi quelle più prossime al proprio modo di pensare l’azienda e faccia in autonomia le scelte più consone.





